Perchè #malabrianza, viaggio nella Brianza della ‘ndrangheta 

#1: Brianza, terra di ‘ndrangheta. La sfida di Salvatore Bellomo

#2: Desio, frazione di Melito Porto Salvo. Il coraggio di Lucrezia Ricchiuti

#3: nella Giussano di Erminio Barzaghi, cosa è cambiato

#4: Seregno e le grandi operazioni antimafia

 

I comuni di Brianza Ovest contro il crimine organizzato 

Logo Brianza SiCuraSi attendeva da tempo una reazione. Forte. Decisa. L’impegno e la grande volontà dell’ex sindaco di Giussano Erminio Barzaghi, scomparso pochi anni fa, sembrava non avere eredi. E anche l’idea di una tavola rotonda presenziata dai sindaci o da esponenti di alcune amministrazioni comunali della Brianza sembrava ormai confinata a un ricordo lontano. Ma ecco che qualcosa cambia. È il 3 febbraio. Ci spostiamo di pochi chilometri, da Giussano a Seveso. In uno chalet di legno nel parco delle Querce. Rappresentanti di quindici amministrazioni comunali della Brianza ovest arrivano a poco a poco. Sono le nove di sera. Ci sediamo ed inizia così il primo incontro di Brianza SiCura.

OLYMPUS DIGITAL CAMERABrianza SiCura è un progetto, o meglio un impegno, preso dal presidente del consiglio comunale di Seveso Giorgio Garofalo con l’intento di unire le forze tra comuni. Uno scambio di idee per come promuovere la legalità sul territorio. Una collaborazione, fino ad ora assente, che faccia il punto della situazione dopo le grandi inchieste antimafia degli ultimi cinque anni. << Lo scopo è quello di organizzarsi contro il crimine organizzatoha precisato subito Garofalo –E per farlo occorre l’esperienza di ogni comune sul tema della legalità. Le idee sono tante. Prima tra tutte quella di promuovere un’azione formativa nelle scuole. È necessario risvegliare l’interesse nei ragazzi. E poi si sa, istruendo studenti di scuole elementari, medie e superiori automaticamente coinvolgeremo anche le famiglie. Questo impegno richiede anche una stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine. Infine, la distribuzione di un questionario anonimo ai commercianti. Efficace solo se approvato da più comuni del territorio. La sua realizzazione potrebbe essere affidata ai ricercatori di Cross, l’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università degli studi di Milano>>.

Brianza SiCura è una reazione contro la ‘Ndrangheta. Reazione nata a seguito dell’Operazione Tibet che svelò la presenza della banca clandestina di Giuseppe Pensabene, esponente della Locale di Desio, proprio nel comune di Seveso. La banca, grazie a una rete di società di copertura e alla collusione di insospettabili, accumulava soldi provenienti dall’usura e dal riciclaggio. Il capitale poi veniva portato in Svizzera e a San Marino, evadendo così il fisco, oppure  reinvestito nell’economia sana. Tuttavia, seppur la sede operativa fosse a Seveso, il raggio d’azione degli effetti e degli investimenti ricopriva tutto il territorio brianzolo. Tra gli indagati anche professionisti della zona tra cui l’ormai ex consigliere di Cesano Maderno Domenico Zema.

“Dobbiamo essere come i polipi, ci dobbiamo agganciare dappertutto, i tentacoli devono arrivare ovunque. Ci sono le condizioni per poterlo fare”, ripeteva sempre il boss Pensabene al suo esercito criminale. La reazione è immediata. Il primo incontro di Brianza SiCura è la risposta alle parole di Pensabene. Dopo due ore di interventi, le proposte sono molte. C’è chi invita alla maggiore trasparenza. Chi promuove maggior convegni sul tema. Altri propongono di eliminare le sale slot sul territorio. Altri ancora sottolineano l’importanza di migliorare la conoscenza dei propri tecnici all’interno del proprio comune. Insomma al termine di quella serata traspare la voglia di fare. Di far arrivare i tentacoli dappertutto. Quelli dell’antimafia, però. Quelli che, unendo le forze, sono senza dubbio più resistenti di quelli della ‘Ndrangheta. Perché anche qui ci sono le condizioni per poterlo fare.

La risposta di Brianza SiCura alla presenza mafiosa sul territorio è appena iniziata. Il secondo incontro si è tenuto a Bovisio Masciago il 10 marzo. Prende forma il progetto. Si decide di fare una lista delle priorità, di stipulare un protocollo da approvare in tutti i consigli, di creare un logo coinvolgendo le scuole e di trovare soluzioni utili per poter finanziare le iniziative. In questo secondo incontro si pensa a una linea condivisa. A un minimo comune denominatore che indichi la strada da seguire. << Il progetto si legherà anche ad iniziative ed associazioni presenti sul territorio. Tra tutte Libera e Avviso Pubblico. Sarà nostro intento fare tesoro di ricerche ed approfondimentigià pubblicati sul tema – ha riassunto Garofalo a fine incontro – Promuoveremo l’iniziativa anche in Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e punteremo a una maggior comunicazione anche sulla stampa locale>>. Il prossimo incontro di Brianza SiCura si terrà a Lentate sul Seveso mercoledì 8 aprile. La sensazione, e la speranza, è che di Brianza SiCura si continuerà sempre più a parlare.

Settimana prossima, ultima tappa del viaggio: incontreremo i finanzieri del GICO, Tenente Colonnello Nicola Bia e il Capitano Andrea Baldassarro

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