di Giulia Zuddas
Fischio d’inizio nel campetto da calcio della parrocchia di Maria Madre della Chiesa a Gratosoglio, nella periferia sud di Milano. Dodò non c’è più dal 2009, quando a undici anni venne ucciso in un agguato consumatosi a Crotone, in Calabria, e destinato a un boss della zona. Ieri pomeriggio, dall’altra parte d’Italia, i ragazzi e le ragazze della rete Altro pallone, gli adolescenti della parrocchia e i volontari dell’associazione Libera Milano hanno deciso di festeggiare con un torneo di calcio quello che sarebbe stato il compleanno di Domenico Gabriele, per gli amici Dodò. Quattro squadre, mischiate sul momento, ma un’unica maglia per tutti con il nome Dodò e con il numero 20: venti come gli anni che avrebbe compiuto ieri.
L’iniziativa si inserisce nel progetto “Sport in the Block – Periferie resilienti” organizzato da Altropallone Asd Onlus, un’organizzazione no-profit che coordina campagne ed eventi finalizzati all’integrazione sociale e alla lotta contro le discriminazioni. Lo sport diventa così un mezzo per creare una comunità di appartenenza fondata sulla solidarietà, sulla resilienza, sulla voglia di riqualificare insieme i quartieri periferici, vivendo attivamente il cambiamento. Il progetto Sport in the Block, promosso con la collaborazione di Emit Feltrinelli, Area Ridef Aps e Slum Dunk Onlus, organizza tornei e gare che favoriscono l’inclusione sociale, che eliminano i conflitti e promuovono uno stile di vita sano e positivo. Il percorso, della durata di dieci mesi, si concentrerà in alcune zone periferiche di Milano come Abbiategrasso, Gratosoglio, Porto di Mare e Ponte Lambro. Partendo in particolar modo dalle periferie, l’attività sportiva di gruppo diventa così motivo di aggregazione, di coesione, permettendo il riscatto sociale in aree spesso abbandonate al degrado. Ed è per questo motivo che la sezione milanese di Libera, da due anni, organizza incontri pomeridiani con i ragazzi dell’oratorio, affrontando l’argomento della mafia, in un clima di scambio e condivisione.
Ieri Francesca e Giovanni Gabriele, i genitori di Domenico, hanno mandato dalla Calabria un messaggio di ringraziamento ai ragazzi della parrocchia di Gratosoglio che hanno deciso di giocare una partita per Dodò.
Dodò è morto il 20 settembre del 2009, dopo tre mesi di agonia. I suoi assassini, Vincenzo Dattolo e Andrea Tornicchio, sono stati condannati all’ergastolo. L’attentato contro Gabriele Marrazzo, boss del luogo che morì sul colpo, venne organizzato proprio nei pressi del campetto da calcio dove Domenico giocava. E proprio in un campetto da calcio ieri, in memoria del suo compleanno, è stata celebrata la vita rendendo omaggio alla cosa che Domenico amava fare più di tutto: rincorrere quel pallone che continuerà a scivolare tra i piedi di chi terrà vivo il suo ricordo, raccontando la sua storia.