di Giorgia Venturini
Avrebbe gestito un sistema di fatture false per favorire la locale di ‘ndrangheta di Legnano (Milano). E’ l’accusa mossa al consigliere comunale di Busto Arsizio (Varese) Paolo Efrem, tra i cinque arrestati di lunedì 13 luglio nell’ambito dell’inchiesta del Gico della Guardia di finanza e dei carabinieri forestali di Milano sulle infiltrazioni della mafia calabrese nel settore rifiuti in Lombardia.
L’indagine, coordinata della Direzione distrettuale antimafia di Milano, è il seguito dell’operazione ’Feudo’ che a ottobre ha portato a 11 arresti e al sequestro di fabbricati e terreni per oltre un milione e mezzo di euro. Gli investigatori hanno beneficiato dei racconti dell’imprenditore della Smr Ecologia Srl, la società attiva nel settore del trasporto e dello smaltimento rifiuti al centro dell’inchiesta. Tra gli impianti gestiti anche quello di La Guzza, in provincia di Como. L’imprenditore, raggiunto in precedenza da una misura cautelare, sottostava alle richieste della locale di Legnano-Lonate Pozzolo: dal 2014 al 2018 è stato obbligato a consegnare somme di denaro e a promettere nuove assunzione di personale al boss Vincenzo ‘Enzo’ Rispoli, indiscusso capo dei capi della zona.
Secondo la ricostruzione della procura, lo scambio di denaro avveniva tramite la creazione di fondi ad hoc e attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti o per fittizie consulenze, che sarebbero state messe in atto proprio dal consigliere comunale di Busto Arsizio.
Come venivano spesi quei soldi? Oltre 100mila euro sono stati utilizzati, in un solo anno, “per far fronte al pagamento delle spese di viaggio e di soggiorno al Nord Italia da parte dei più stretti familiari di un soggetto all’epoca detenuto e sottoposto al regime 41 bis”. Da qui il nome dell’operazione, ‘Special Guest’, ovvero ospite speciale, che, insieme a ‘Feudo’, conferma ancora una volta come il ciclo dei rifiuti sia uno dei settori privilegiati dalla ‘ndrangheta in Lombardia.
Così come erano ormai note agli inquirenti le attività criminali in territorio lombardo di Rispoli, il boss 57enne a capo della locale di Legnano-Lonate Pozzolo e già protagonista dell’operazione ‘Bad Boys’ del 2009, conclusa con una condanna per associazione mafiosa a 11 anni, poi ridotta, e dell’operazione ‘Krimisa’, nata dall’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose a Malpensa. Una volta fuori dal carcere nel 2017 Rispoli era tornato a prendere le redini della locale per poi ritornare dietro alle sbarre nel 2019 per l’omicidio di Cataldo Aloisio, ucciso vicino al cimitero di Legnano il 26 settembre 2008. Da maggio il boss è sottoposto al regime del 41bis.