di David Gentili
“E’ come se avessimo di fronte una persona con un passamontagna in testa!”. Questa l’espressione che usai nel giugno 2018 quando Report si occupò per la prima volta della vicenda San Siro. Voleva dare un’immagine di impatto, per rappresentare la assurda condizione di non sapere chi fossero e chi siano i reali proprietari, cosiddetti titolari effettivi, delle due società attualmente concessionarie dello stadio. La prima volta che rivolsi la domanda sulla trasparenza della struttura societaria di Milan e Inter, fu in aula consiliare il 3 ottobre 2016. Da allora non ha risposto ancora nessuno. Il 28 giugno 2016, Suning Holdings Group, aveva rilevato il 68,55% delle quote dell’Inter, diventandone così l’azionista di maggioranza. Mentre ad inizio agosto, sempre di quello stesso anno, il sito di Mediaset annunciò la vendita della proprietà del Milan a Li Yongong, proprietario delle miniere di fosforo del Guandong. Ad ottobre eravamo nel pieno dei closing veri e presunti e il proprietario delle miniere di fosforo del Guandong, ufficialmente, entrò a Casa Milan nell’aprile dell’anno successivo. La domanda sorgeva spontanea. Sembrava però una domanda inopportuna. Da malfidente. In realtà bastano poche righe. I titolari effettivi (vedi norma sotto) sono tizio e caio nati a residenti in a fronte del fatto che ecc. ecc. Niente di più e niente di meno. Ancora oggi, non sappiamo chi abbia in concessione lo stadio e nel gennaio 2019 anche la struttura societaria dell’Inter si opacizza ulteriormente. Tohir, con una plusvalenza di 150 milioni vende ad una holding del fondo Lion rock, con sede alle Cayman il suo 31%.
Arriviamo ad ottobre 2019. Il 4 ottobre la richiesta viene da me formulata direttamente alle società (nessuna risposta) e poi inserita in un ordine giorno votato dal Consiglio Comunale. una chiara e trasparente rappresentazione dei titolari effettivi delle società contraenti la concessione comunale prevedendo negli atti richiesti una dichiarazione nella quale il proponente indichi i rispettivi titolari effettivi così come definiti dal D.Lgs 231/2007 e s.m.i. Il nono punto di sedici presenti che hanno delineato il perimetro di condizioni dettate alle società per costruire il nuovo stadio. La risposta fu dilatoria e fuorviante, e così come riportata nelle slides recapitate al Comune appare altrettanto chiara: le società che detengono Milan e Inter non vogliono, per il momento, dichiarare chi siano i loro titolari effettivi. Scrivono: I club hanno già una concessione in vigore con il comune. I contraenti della Futura concessione saranno nuove attività costituite ad hoc dai Club e i titolari effettivi della concessione saranno comunicati in sede di gara come previsto dalla legge stadi.
La prima frase, in buona sostanza, sottolinea che l’Amministrazione Comunale finora non si è mai posta il problema. Gli interlocutori, in fin dei conti, sono gli stessi che hanno in essere l’attuale concessione. Peccato però che ora il problema ce lo poniamo. Ora c’è una trattativa in corso. Si è aperta una nuova fase. Le società negli ultimi anni sono cambiate, hanno sottoscritto una nuova concessione, ma, sottolineo, la sensibilità dell’amministrazione comunale di Milano è cambiata. L’esempio più nitido è dato dall’aggiornamento del Piano anticorruzione 2020, nato da una mozione votata in consiglio e nata nel giugno 2018 in seno alla commissione antimafia. All’articolo 14 viene introdotta questa norma: “È fatto obbligo ai soggetti privati che concludono con l’Amministrazione contratti di concessione d’uso o convenzioni urbanistiche o che sono destinatari di un finanziamento, di un contributo, o di vantaggi economici di qualunque genere, o di provvedimenti autorizzativi e/o concessori, di comunicare il Titolare effettivo”. Tale dichiarazione è ritenuta necessaria per consentire all’amministrazione comunale di verificare l’eventuale sussistenza di situazioni di conflitto di interesse.
E poi la dichiarazione che i contraenti della futura concessione saranno nuove attività costituite ad hoc dai Club. Che siano nuove o meno non importa. Se il nuovo contraente sarà generato dalle attuali società i titolari effettivi sono quelli attuali di Milan e Inter. Non si scappa. Nel frattempo il 6 settembre 2020 compaiono ufficialmente Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo. Scompariranno tre mesi dopo il 3 dicembre dopo la puntata di Report, un maldestro comunicato stampa del 18 novembre e un articolo su Calcio Finanza del 24 novembre. “Elliott Associates LP ed Elliott International LP hanno congiuntamente il completo controllo della holding a cui fa capo il Milan. Elliott detiene il 96% del club, mentre la restante quota è di pertinenza dei nostri partner”, è quanto dichiara all’Ansa un portavoce di Elliott smentendo, di fatto, quello che avevano dichiarato alla Camera di commercio Lussemburghese. I due nomi e cognomi scompaiono e compare la Associates, L.P. con sede nel Delaware e la Elliott International, L.P. delle Cayman, come si evince dalla ricostruzione di Mario Gerevini comparsa sul Corriere Finanza a febbraio dello scorso anno.
Nella scheda della Project RedBlack sarl, alla Camera di Commercio Lussemburghese si leggeva che Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo erano i beneficiari effettivi della sarl controllando indirettamente il 25,002 % ciascuno della Project Red Black. Dopo pochi giorni, compare la nuova comunicazione alla Camera di Commercio Lussemburghese, in cui i due finanzieri napoletani, diventati ricchi – racconta Report – grazie all’anticipazione dei crediti della sanità campana nei confronti delle cliniche private, scompaiono, ma rimangono nel Cda del Milan con deleghe importanti. Nel web, comunque, una loro foto non si trova. Per il momento si trova solo la foto del vecchio Cda: quello di Yonghong Li da Guandong. Con Marco Fassone, Roberto Cappelli, Han li, Lu Bo, Xu Renshuo, tutti defenestrati. Paolo Scaroni e Marco Patuano (attuale presidente di A2A) ancora in sella.
Non mancano fibrillazioni anche in nerazzurro. Proprio di questi giorni è la notizia che lo stesso Zhang Jindong voglia dismettere l’investimento cedendolo a un fondo di private equity come Bc Partners e Cvc (lo stesso fondo che ha rilevato in cordata i diritti tv della Serie A). Fondi che hanno logiche di investimento di medio termine. Il Corriere della Sera ha anche scritto che la famiglia Zhang avrebbe dato in pegno alla Taobao, una controllata di Alibaba, il 100% di Suning Holdings Group, la società che include – tra le altre – anche la quota di controllo dell’Inter. Il concetto di pegno, scrive Forbes, “fa correre la memoria alla scalata al Milan da parte di Yonghong Li, che si era fatto finanziare dal fondo Elliott, in cambio del pegno sull’asset”. Di fronte alle difficoltà di onorare l’impegno, il fondo aveva escusso il pegno.
Ora attendo i documenti inviati dalle squadre. Siamo ad un mese di attesa. Tra le domande poste dall’amministrazione anche quella sui titolari effettivi. Bisogna anche capire come siano state formulate, ma anche quei documenti tardano ad arrivare. Considero scontato che non si possa trattare con due società che potrebbero nel frattempo cambiare proprietario. E badate bene non è una trattativa come tante altre, fatta di interlocuzioni, formali, ma non inserite in un procedimento amministrativo. Questa trattativa nasce da una formale proposta di cui all’articolo 1 comma 304 lettera A) della legge 27 dicembre 2013 n. 147, come modificato dall’articolo 62 del Decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50 coordinato con la legge di conversione 21 giugno 2017 n. 96, relativa allo ‘Stadio di Milano’. Non si parla di generici sondaggi fatti dai concessionari. Ma di un procedimento amministrativo che non può, secondo me, cambiare in corsa gli interlocutori.
Già è accaduto per il Milan, con Cerchione e D’Avanzo, scomparsi. Potrebbe accadere anche per l’Inter. Questo non è tollerabile. Bisognerebbe porre una semplice condizione: per tutto il periodo di valutazione della proposta gli interlocutori non devono cambiare. E poi cosa ci avranno risposto. Dovrà essere una dichiarazione formalmente ineccepibile. Un’autodichiarazione a tutti gli effetti con le sanzioni di tipo penale se mendace. Dovranno indicare nomi e cognomi, date di nascita e residenza. Il Milan potrebbe condirci su, dichiarando che il titolare effettivo è Paul Singer. Il fondatore dell’hedge fund Elliot. Se così fosse ci dicano come sia possibile che per acquistare il Milan abbia dovuto costituire due fondi parcellizzati nel Delaware e alle Cayman. Ci scriva quindi a che titolo si dichiara titolare effettivo. Sulla base di quale comma della norma.
note:
DECRETO LEGISLATIVO 21 novembre 2007, n. 231
Sull’attuazione della direttiva 2005/60/CE concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attivita’ criminose e di finanziamento del terrorismo nonche’ della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione.