Gli autori Claudio La Camera e Aranzazú Ayala Martínez alla presentazione del libro “Una strage silenziosa” presso l’Università Statale di Milano, 23 settembre 2024.

di Ilaria Franchina

Per avere un quadro della crisi umanitaria che si sta verificando in Messico è sufficiente comprendere i due vocaboli che con maggior frequenza compaiono in questo libro. E non vi compaiono a caso, ma in quanto segnano rispettivamente il punto di inizio e il destino di coloro ai quali capita in sorte di vivere la tragedia delle sparizioni forzate. Desaparecidos e búsqueda.

Desaparecidos. È una sentenza che cala su famiglie intere quando non vi sono tracce di un loro caro e se ne ipotizza la sparizione forzata. È una condanna che prevede una pena sospesa: la persona a te cara (figlio, padre, marito) è scomparsa nel nulla e non ti è concesso di considerarla morta perché, fino al rinvenimento del suo corpo, non ti concederai pace. Questa è la peculiarità del fenomeno delle sparizioni, che siamo soliti associare all’epoca delle dittature in Cile o in Argentina, ma che è anche la ferita aperta del Messico dagli anni sessanta ad oggi. I desaparecidos sono persone che rimangono vittime del sistema criminale capillare in Messico e delle opacità delle Istituzioni preposte a combatterlo. Tali sparizioni non riguardano, come verrebbe da pensare, esclusivamente persone contigue al mondo criminale, ma possono coinvolgere cittadini qualsiasi – persino bambini – che si ritrovano vittime di un conflitto, quello tra i cartelli (gruppi criminali estremamente violenti dediti prevalentemente al narcotraffico), cui sono estranei. Gli autori di questo volume ci raccontano come le vittime siano prevalentemente giovani maschi adulti, con vite precarie che li hanno condotti ad avvicinarsi al mondo criminale.

Quando si verifica una sparizione, i familiari sanno che la via per sperare di rintracciare il loro “tesoro” – il corpo del loro caro – non sarà quello di affidarsi alle forze dell’ordine che in Messico significa affidarsi all’unico corpo di sicurezza oggi presente, l’esercito. Ecco dunque il secondo vocabolo che racchiude il destino dei familiari dei desaparecidos: búsqueda, la ricerca. 

Inizia la ricerca, instancabile ed eroica per mezzi a disposizione ed effettiva possibilità di un esito positivo. Non è questione di pessimismo, ma di realismo: il territorio dello stato messicano si estende lungo una superficie di circa 2 milioni di kmq, le vittime di sparizione forzata sono almeno 114 mila e di fosse clandestine, all’ottobre 2023, se ne contano 5 mila 696. È chiaro che il valore dell’impegno dei familiari  e  dei giornalisti coinvolti   nella  búsqueda e nella ricerca di verità che vi ruota attorno, non è riconducibile a un dato numerico. Conta il dato umano: la capacità di costituire una rete che senza supporto e strumenti istituzionali ha appreso le tecniche della ricerca sul campo, consolidando pratiche e saperi che hanno generato speranza e nuove comunità. Sono le comunità formate da persone che, prima del lutto sospeso, erano tra loro estranee e sono oggi compagne dello stesso dolore. Questi collettivi, riuniti sotto varie organizzazioni, tra le quali FUNDEM (Fuerzas Unidas por Nuestros Desaparecidos/as en México) hanno dimostrato di avere una forza  tale da portare all’approvazione, nel 2017, di una legge (Ley General en Materia de Desaparición Forzada de Personas, Desaparición Cometida por Particulares y del Sistema Nacional de Búsqueda de Personas) che regola e stabilisce l’implementazione dei fondi per la búsqueda.

Mappa delle fosse presenti sul territorio messicano, fonte: quintoelab.org .

Gli altri protagonisti del libro sono le giornaliste e i giornalisti impegnati a fianco ai familiari delle vittime. I contributi di Claudio La Camera, Marcela Turati, Aranzazú Ayala Martinez, Marcos Vizcarra e Julia Varley raccontano quanto sia rischioso il mestiere di giornalista in Messico e di come, a partire dalla fondazione di Quinto Elemento Lab nel 2016, il loro lavoro ha dato vita a una pratica di giornalismo che ha dovuto sviluppare capacità investigative specifiche, quasi uniche al mondo, quali quella di saper individuare una fossa clandestina. A queste si sommano la necessità di apprendere e gestire il rischio e realizzare sistemi di diffusione delle notizie che permettano la massima tutela degli autori, spesso residenti in territori soggetti al controllo e alla repressione dei cartelli. Quinto Elemento Lab si occupa inoltre di tutelare non solo l’incolumità fisica delle giornaliste e dei giornalisti, ma anche la loro salute psico-emotiva poiché, di fatto, lavorano nelle medesime condizioni dei reporter di guerra, con i traumi che ne conseguono. 

Uno dei punti di unione tra il lavoro dei giornalisti e l’attivismo dei familiari è la nascita, nel novembre 2018, del progetto adondevanlosdesaparecidos (https://adondevanlosdesaparecidos.org/), che descrive il fenomeno analizzandone modalità e logica a partire dalle inchieste condotte fino ad allora e permettendo lo scambio di informazioni tra i soggetti impegnati nella  búsqueda.

La fotografia del Messico che abbiamo di fronte non ha nulla a che fare con l’immagine del paradiso terrestre delle spiagge di Acapulco o Cancún. Questi sono gli aspetti che come società benestante dell’Occidente siamo abituati a vedere, mentre non siamo disposti a guardare la voragine di dolore che divora il paese. Per raccontarla Claudio La Camera scrive di un labirinto del dolore, in cui ogni passo sembra condurci sempre più in profondità, senza soluzione di continuità. Il mito, però, ci insegna che ogni labirinto ha il suo filo di Arianna, nel caso del Messico tenuto ben teso dai familiari, dalle giornaliste e dai giornalisti uniti, a costo della vita, per raggiungerne la fine.


UNA STRAGE SILENZIOSA. Il Messico insanguinato e la ricerca dei sepolti senza nome di Marcela Turati e Claudio La Camera con introduzione di Nando dalla Chiesa è stato pubblicato nel giugno 2024 da Solferino.

Per approfondire il lavoro delle giornaliste e dei giornalisti suggeriamo i seguenti siti web: – https://adondevanlosdesaparecidos.org/https://quintoelab.org/ e il podcast Camino a encontrarles (https://urly.it/3113m-).
Per approfondire la storia dell’attivismo dei familiari dei desaparecidos consigliamo il volume Vivi li rivogliamo! La mobilitazione dei familiari dei desaparecidos in Messico di Thomas Aureliani, Meltemi ed., 2022.

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