di Nando dalla Chiesa
Dunque le associazioni giovanili di Reggio Calabria si mobiliteranno contro il commissariamento del loro Comune deciso dal governo dopo aver preso visione della relazione prefettizia sui rapporti tra politica e ‘ndrangheta. Per ribellarsi all’idea che qualcuno voglia commissariare, come dicono, il loro futuro. Che granchio che prendono, si spera per ingenuità. Perché se c’è qualcuno che vorrebbe commissariar loro il futuro, è solo la ‘ndrangheta con il suo ricco contorno di amici nelle istituzioni. Su questo non ci piove. Il Mezzogiorno ha da sempre un nemico infido e decisivo: l’autonomismo, questa confusa miscela di populismo, spirito federalista e voglia di impunità che da sempre le classi dirigenti locali agitano contro lo Stato centrale quando questo si azzardi a fare valere regole buone e sensate. Io se fossi un ragazzo di Reggio farei un bel processo pasoliniano in piazza ai politici che hanno ipotecato il mio futuro, rubandomi soldi e consegnando le mie istituzioni ai clan. Ogni altra cosa saprebbe di complicità inconfessabile, di vittimismo imbelle. Come sempre, la lotta con le organizzazioni mafiose è anzitutto lotta culturale. E va condotta anzitutto contro i non-mafiosi. Per questo è difficile…