di Pierfilippo Saviotti
PAVIA. “Esperienze a confronto: Mafia, ‘Ndrangheta e criminalità nella Capitale”. Questo è il titolo del secondo incontro del ciclo di serate di informazione contro la mafia che ha avuto luogo a Pavia nella serata di giovedì 10 Ottobre 2013. La serata, organizzata dal Collegio Universitario S. Caterina in occasione dell’attivazione del corso accademico dell’Università di Pavia “Storia delle mafie italiane”, ha annoverato tra gli ospiti Giuseppe Pignatone, procuratore della Repubblica di Roma, già presso le procure di Palermo e Reggio Calabria, e i professori Enzo Ciconte e Sergio Seminara in veste di moderatori. L’ attuale procuratore di Roma ha voluto cominciare citando Paolo Borsellino e Martin Luther King quando disse che “è il silenzio dei giusti il maggior pericolo della democrazia”. Pignatone si è rivolto ai molti studenti pavesi che hanno riempito la sala conferenze del collegio esortandoli a parlare e a mobilitarsi contro questo problema sociale senza mai perdere le speranze, proprio come ci ha insegnato il magistrato vittima della strage di via D’Amelio.
Integrando il discorso con le sue esperienze a Palermo prima e a Reggio Calabria poi, l’ospite ha descritto i due principali gruppi mafiosi raccontandone la storia, la struttura interna e le differenze principali. L’aspetto positivo della serata è stato sicuramente l’interesse dimostrato dal pubblico che ha riempito la sala: oltre agli studenti universitari, la grande presenza di ragazzi esterni e di altre persone con più esperienza sulle spalle (segno che qualcuno che le speranze non le ha davvero ancora perse c’è ancora) ha dimostrato quanto questo tema affascini e scuota l’animo e la voglia di agire di tante persone. Durante la serata è stata più volte ricordata la continuità di questo genere di eventi che Pavia ha deciso di svolgere da qualche anno a questa parte e che vuole assolutamente riproporre in futuro per continuare ad informare e ad insegnare qualcosa di importante alle tante persone interessate. L’ ospite ha poi concluso riassumendo il nucleo principale da cui è nato il discorso della serata, ovvero come il problema mafioso sia non solo una pericolosità legata alla violenza, ma anche alla coscienza di tutti.