cavalli

Tre giorni fa il Professor Nando dalla Chiesa sul suo blog fa un addendum sulla questione del “Circo dell’Antimafia”, sull’antimafia dell’apparenza, l’antimafia del consenso sociale e politico:

 Mi era stato infatti comunicato questo annuncio web dell’attore Giulio Cavalli: “Ringrazio Riccardo Orioles e i compagni dei Siciliani per l’invito in scena ricordando Pippo Fava. Sì, un invito vale più di mille parole”Voi che cosa capite? Che è stato invitato dai Siciliani ad andare in scena per ricordare Fava nell’anniversario catanese, giusto? Io almeno capisco così. Avendo seguito a distanza con la Fondazione Fava l’organizzazione della giornata, mi sembrava strano. Ora Orioles dice invece che è stato invitato solo un giovane giornalista, una volta decisa la doppia commemorazione Catania-Milano. Aggiungendo a me che l’intervento in scena di Cavalli non è in programma. Pare ci fosse di mezzo un intervento in una scuola catanese, che è saltato, ma che è evidentemente altra cosa. Ecco, se l’antimafia potesse evitarci questi quarti od ottavi di verità sarebbe meglio per tutti.

Qualcuno potrà pensare e dire che è un ulteriore sviluppo della controversia tra i due interessati, però su questa vicenda è stata fatta tanta polemica ma si sono commentati poco i fatti. Da una parte si è fatta tifoseria dimenticandosi il contenuto stesso della questione posta.

E’ lecito domandarsi perché un personaggio punto di riferimento dell’antimafia millanti inviti alle commemorazioni? E’ lecito avere una risposta? Il ricordo di Pippo Fava merita di essere spacciato per medaglietta da appendersi all’uniforme?

Anche l’articolo sul Fatto Quotidiano “Il Circo dell’Antimafia” pone domande e dubbi precisi  sul problema della credibilità di chi contrasta la criminalità organizzata, ma invece di aprire un dibattito nel merito, tutti a parlare di attacco, a parlare dei protagonisti citati o dell’autore dell’articolo.

Ma è normale che un collaboratore denunci ai giornali online anziché alla magistratura dei possibili attentati?

E’ normale che un collaboratore sappia piani della criminalità organizzata successivi al suo pentimento? 

E’ normale che  un collaboratore di giustizia che chiede più protezione si lasci avvicinare da cinque uomini di un clan?  Con tutta la letteratura di appuntamenti di riappacificazione finiti nel sangue.

E’ normale che associazioni e personaggi dell’antimafia diano credito a figure con queste ambiguità, difendendole a prescindere e invitandole addirittura a dibattiti?

Servirebbe più antimafia che ragiona e meno antimafia da stadio. Ma forse, oggi,  è chiedere troppo.

Post Scriptum:
Per correttezza pubblichiamo la precisazione arrivataci via mail da parte di Riccardo Orioles sulla questione Cavalli/Commemorazione Pippo Fava. In risposta alle nostre critiche  evidenziate nell’articolo, Riccardo Orioles crede che Giulio Cavalli abbia equivocato e per questo pensa che sia più giusto definire l’invito “capito male” e non “finto”.