“È terrificante, mi si rivolta lo stomaco”. Signora Moretti, anche a me. A me che con i colleghi di Stampo Antimafioso tutti i giorni ci battiamo per la legalità, a noi che proviamo a sconfiggere la legittimità del potere mafioso facendolo conoscere, gridando a tutti che la soluzione è il rispetto delle regole, l’onestà nella vita e nel proprio lavoro. Anche a me è venuto il voltastomaco nel vedere che quelli che rappresentano lo Stato tutti i giorni, a contatto con i cittadini, possano applaudire ad altri colleghi che – non bisogna aver paura di dirlo – sono assassini, che hanno ucciso suo figlio, Federico Aldrovandi. Già solo a ripensare a Federico, a Stefano Cucchi, a Gabriele Sandri, a Giuseppe Uva, solo questi nomi mi fanno star male. Come faccio io a spiegare alle persone che devono stare dalla parte dello Stato quando questo uccide i suoi cittadini senza motivo? Come far capire che la violenza non deve essere la suprema regolatrice dei rapporti sociali cosa che invece è fondamentale per la mafia? Come? Non lo chiedo a lei signora Moretti, lungi da me darle il peso di rispondere dopo che le abbiamo provocato un dolore così grande come la perdita di un figlio. Sì, le abbiamo, perché lo Stato siamo tutti. Quindi ora tutti assieme dobbiamo reagire. È tardi, Federico, Stefano, Gabriele e Giuseppe non torneranno ma potremmo evitare che altri privino i loro cari del loro sorriso per colpa di uno Stato. Per farlo è necessario cominciare a pretendere che agli agenti condannati sia tolta la divisa. Questo è stato il senso della manifestazione tenutasi il 15 febbraio a Ferrara, questo vuole la petizione online che potete firmare qui. Senza dimenticare la necessità di predisporre numeri identificativi per riconoscere chi abusa del proprio potere. Perché non dobbiamo combattere solo il potere dei nostri nemici ma dobbiamo difenderci anche dall’abuso degli amici, sempre che lo siano davvero.
Egregi Ministro Angelino Alfano e Capo della polizia Alessandro Pansa, non ci bastano le dichiarazioni di sdegno. No, quelle vanno bene per la televisione. A noi che tutti i giorni lavoriamo per la legalità non basta. Vogliamo che siano presi dei provvedimenti seri. Individuate e sospendete tutti quei rappresentanti dello Stato che hanno indirettamente applaudito alla morte di un cittadino innocente, o, se non potete, sanzionateli in qualsiasi altra maniera ma fate qualcosa. Serve un segnale forte, serve far capire che loro non sono Stato. Serve non solo per le madri e i padri che hanno perso i loro figli, serve per aiutare tutti quelli che si battono – spesso gratuitamente – per la legalità.