di Giorgia Venturini

immagine Brianza SiCuraOsservare. Con gli occhi di un cittadino che la mafia la vuole sconfiggere e non alimentare con l’indifferenza. Capire. Che territori immuni dalla mafia non esistono, nemmeno in Brianza. Soprattutto in Brianza. E, infine, denunciare. Iniziare a farlo e non smettere mai.

Seveso riparte da qua. Da questo messaggio chiaro e deciso che il Sostituto Procuratore del  Tribunale di Monza Salvatore Bellomo, il Professore di Sociologia della Criminalità Organizzata dell’Università degli Studi di Milano Nando dalla Chiesa e il presidente della Commissione Antimafia di Milano David Gentili hanno più volte ripetuto nell’incontro Brianza SiCura, semi di legalità contro la ‘ndrangheta di venerdì sera 16 maggio a Seveso organizzato da Giorgio Garofalo, presidente del consiglio comunale. Si riparte, dunque, facendo tesoro di consigli ed esperienza di chi ha fatto della lotta alla criminalità organizzata un impegno di vita. Si riparte perché quella mattina di due mesi fa ha stravolto troppi luoghi comuni e convinto gran parte della cittadinanza ad aver ospitata in casa propria ciò che si è sempre pensato appartenesse ad altri. Quella mattina, infatti, l‘operazione Tibet condotta dalla squadra mobile milanese di Alessandro Giuliani, dalla DDA e dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini svelò la presenza di una Banca Clandestina della ‘ndrangheta proprio nel piccolo paese brianzolo. L’operazione portò all’arresto di Giuseppe Pensabene, co-reggente della Locale di Desio, oltre che a 40 complici. Da quella mattina qualcosa cambia.

L’incontro Brianza SiCura è stata una vera e propria lezione di antimafia. Perché pianificare un percorso di legalità ora è d’obbligo. Sensibilizzare i cittadini lo è ancora di più. E proprio i cittadini sono stati i veri protagonisti della serata. Si sono presentanti in molti. Di ogni età. Tutti con la voglia di ascoltare e apprendere per poi essere in grado di osservare, capire e denunciare. <<In Brianza c’è grande possibilità di profitto e il profitto è l’unico obiettivo di un’organizzazione criminale come la ‘ndrangheta. Pertanto Seveso non sarà mai un territorio immune dalla mafia. È necessario che il cittadino prenda coscienza e lo faccia il prima possibile – ha iniziato così il suo intervento Salvatore Bellomo – La mattina che segue sempre un’operazione antimafia è caratterizzata dallo stupore e dall’incredulità, da caos e disordine. Ogni istituzione del  comune coinvolto, pertanto, non deve ricorrere a quello che definisco gioco massacro delle responsabilità. Lo scarico delle responsabilità a livello politico eliminerebbe forse il problema dell’infiltrazione mafiosa. Certo non se ne parlerebbe più. Ma non lo risolverebbe>>. E, infine, il Sostituto Procuratore ha aggiunto: << La Brianza è un territorio in cui la mafia può essere ridotta, ma il solo contributo delle Forze dell’Ordine non basta. È necessario l’aiuto di ogni singolo cittadino. Denunciate e non rimanete schiavi della mafia!>>.

<<In molti sanno del Maxiprocesso. Dell’aula bunker del tribunale di Palermo e dei 15 boss di Cosa Nostra condannati all’ergastolo. In pochi, invece, sono a conoscenza dell’esistenza di un’altra aula bunker. Quella di Ponte Lambro, in Lombardia. E dei 65 ergastoli inflitti dal Tribunale di Milano durante l’operazione Infinito del 2010 – ha proseguito la serata il Professor Nando Dalla Chiesa – Il cittadino lombardo non si deve rifiutare di vedere l’avversario. Se così facesse, favorirebbe l’avanzamento della mafia. La lotta alla mafia è esigente. I palermitani dopo le stragi mafiose hanno rinnegato la propria storia e dato vita così a nuovi movimenti antimafia. I lombardi dovrebbero fare lo stesso. Come iniziare? Denunciando. Solo così il cittadino può persino precedere la magistratura>>.

<<È necessario conoscere. Continuo a ripeterlo. Siamo noi che eleggiamo gli amministratori comunali. Pertanto siamo noi a decidere se favorire un politico vicino all’organizzazione criminale o no – è intervenuto infine David Gentili – Normative antiriciclaggio e piani anticorruzione sono già stati decisi in Commissione, ma abbiamo bisogno di continue segnalazioni da parte di voi cittadini. Garantiamo l’anonimato>>.

Riparte da qua Seveso. Da questa serata di legalità in risposta all’attacco di illegalità della ‘ndrangheta. Riparte con la sicurezza di avere un consiglio comunale che agisce e reagisce. Una cittadinanza che sta prendendo coscienza e coraggio. Si riparte, dunque, per una Brianza SiCura. È una strada in salita, ma cambierebbe tutto.

Related Post