di Mattia Maestri “Angelo Vassallo”, si sente dire nelle piazze d’Italia ogni 21 marzo, dal 2010. Nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo di tutte le vittime innocenti di mafia, vi è anche il nome di questo ‘sognatore del mare’. Angelo Vassallo è un pescatore, un amante della natura e un appassionato di ‘buona politica’. Tanto che nel 1995 si candida a sindaco di Pollica, suo paese natale in provincia di Salerno, e ottiene lo scranno amministrativo più importante, mantenendolo per 15 anni. Tre mandati e un quarto appena cominciato (ottenuto con il 100% dei consensi) quando il 5 settembre di dieci anni fa viene assassinato ad Acciaroli, una frazione di Pollica. Presidente della Comunità montana Alento – Monte Stella dal 1999 al 2006 e consigliere provinciale di Salerno dal 2004 (nelle liste della Margherita), Vassallo attua un vero e proprio cambiamento. Pollica, poco più di 2mila abitanti, diventa il primo comune turistico campano per la raccolta differenziata, che raggiunge il 70% grazie ad una attentissima gestione dei rifiuti. Sotto la sua guida, la cittadina cambia pelle, mettendo al centro dell’agenda politica il miglioramento della qualità della vita dal punto di vista ambientale e del rispetto della norma, vista non come divieto, bensì mezzo per il raggiungimento del bene comune. Ed è così che Pollica inaugura il Museo vivo del mare e il Museo vivente della dieta mediterranea, riceve moltissimi premi (bandiera blu dal 1989 al 2013; Comune verde d’Italia nel 2005 e Città Slow nel 2006), investendo nella cultura e nello sviluppo locale. Oltre alle battaglie ambientaliste, in particolare contro la speculazione edilizia e la cementificazione, Angelo Vassallo si è sempre battuto contro il narcotraffico, arrivando anche ad allontanare personalmente gli spacciatori dal centro storico, che viene totalmente ristrutturato. All’economia della morte antepone la bellezza del territorio, come deterrente per il malaffare e le attività criminose dei clan. Le azioni di Vassallo ottengono grande consenso nella sua comunità e, forse anche per questo, la sua vita e le sue politiche destano molti timori a quel mondo criminale che tenta costantemente di inquinare il paesaggio, limitando lo sviluppo sociale e culturale del paese. “Rispetto per l’ambiente e legalità. Queste sono le risorse del domani per la costruzione di una nuova felicità e per una nuova economia”, affermava Vassallo. Aveva ragione.

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