di Cristina Bianchi
Sono passati quattordici anni dalla morte di Angelo Vassallo. Il sindaco di Pollica-Acciaroli, piccolo centro del Salernitano affacciato sul mare, è stato ucciso quattordici anni fa, il 5 settembre 2010, con nove colpi di una pistola calibro nove mai ritrovata. Il Raggruppamento operativo speciale (Ros) dei carabinieri di Roma, dopo un’intensa indagine, lo scorso novembre ha arrestato quattro persone con l’accusa di «omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso»: l’ufficiale dei carabinieri Fabio Cagnazzo, del figlio del boss nonché collaboratore di giustizia Romolo Ridosso del clan di Scafati Loreto-Ridosso, dell’imprenditore Giuseppe Cipriano e dell’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi.

Il “sindaco pescatore” così chiamato per le sue origini da uomo di mare, era una figura estremamente importante per la provincia di Salerno e per i cittadini del suo Comune. Nel 2010, infatti, era stato appena eletto per il suo quarto mandato – seconda elezione consecutiva, la prima risaliva al 1995 fatta salva la parentesi dell’Esecutivo Di Rienzo tra il giugno e il novembre del 2004 – come sindaco di Pollica-Acciaroli ed era riuscito a rilanciare il turismo sulla costa.
Secondo le indagini coordinate dalla Procura di Salerno, proprio la sua attività politica e il suo essere percepito come «un ostacolo ai traffici illeciti, soprattutto in materia di droga» sarebbe stato il movente alla base dell’omicidio ordinato da una presunta organizzazione criminale attiva sulla costiera salernitana. Vassallo, inoltre, era divenuto ancor più fondamentale dopo la sua elezione a presidente della Comunità del Parco, organo consultivo dell’Ente parco del Cilento. Durante questo periodo, infatti, fondò il Centro studi sulla dieta mediterranea tanto che nel novembre 2010, come ideale prosieguo della sua attività dopo la morte, ne è stata proposta l’inclusione tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità.

Le indagini. L’ex brigadiere dell’Arma Lorenzo Cioffi risulta essere coinvolto, già in passato, in alcune indagini in materia di stupefacenti dove si racconta di alcuni suoi presunti intrecci coi clan di Caivano. Il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, per anni a capo della compagnia di Castello di Cisterna, protagonista a Napoli e provincia di indagini sui più potenti clan di camorra, risultava da un anno e mezzo (allo scorso novembre) tra gli indagati per la morte di Vassallo. La ricostruzione degli inquirenti individua il movente dell’assassinio nella scoperta, da parte del sindaco, di un traffico di stupefacenti riconducibile ad ambienti camorristici e nel quale sarebbero stati coinvolti, appunto, esponenti dell’Arma. Secondo quanto riportato dall’Ansa, Vassallo sarebbe stato ammazzato dopo aver confidato quanto sapeva sulla vicenda all’ex procuratore capo di Vallo della Lucania, Alfredo Greco, ma prima di poter formalizzare la sua denuncia ad un carabiniere di assoluta fiducia dello stesso Greco. Sempre in base alle accuse, Cagnazzo si sarebbe speso in una attività di depistaggio delle indagini organizzata già prima che Vassallo venisse ammazzato.
Inquietanti, anche le rivelazioni intorno a Romolo Ridosso. Prima di diventare un collaboratore di giustizia, era legato al clan Loreto-Ridosso, attivo nella zona di Scafati. In una conversazione avuta con il carabiniere Cioffi – e secondo gli inquirenti anche con l’imprenditore Giuseppe Cipriano – l’uomo avrebbe rivelato: «Pure il pescatore lo abbiamo messo a posto» riferendosi proprio alla morte di Vassallo.

Il caso Pisani. Dario e Massimo Vassallo, fratelli di Angelo, gestiscono oggi la fondazione “Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”. Dopo gli arresti hanno dichiarato: «La nostra determinazione è stata ripagata…portandoci finalmente alle prime svolte concrete in una vicenda drammatica che ha segnato la nostra famiglia e tutto il Cilento». Infine, hanno aggiunto la volontà di contribuire alle indagini con l’obiettivo “di fare piena luce, non solo sull’omicidio, ma anche sulle gestioni amministrative” del Comune di Pollica.
La Fondazione ha denunciato, durante il Congresso nazionale dell’ANCI – dove l’apertura dei lavori si è tenuta alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – Stefano Pisani, nuovo sindaco di Pollica, chiedendo di escluderlo dall’associazione. La motivazione sarebbe da ricercarsi nell’anno 2015, quando Pisani, nella ricostruzione, avrebbe affermato che «la criminalità organizzata non fosse connessa all’omicidio Vassallo». Per cui «sia la sua persona che la sua figura istituzionale», secondo Dario Vassallo, sarebbero «in contraddizione con i valori di legalità e di impegno antimafia perseguiti dall’associazione». Dal canto suo, il sindaco ha replicato alle affermazioni dei fratelli Vassallo definendole illazioni e non rispettose né nei confronti dei cittadini né verso la figura del “sindaco pescatore”, dando la sua massima disponibilità per un chiarimento pubblico con la Fondazione.

«C’è un giudice a Salerno». Sugli arresti si è espresso anche Sandro Ruotolo, europarlamentare in quota Pd, già noto giornalista d’inchiesta, secondo cui «finalmente c’è un giudice a Salerno», sebbene rimanga il rammarico per i 14 anni trascorsi a ricercare verità e giustizia. Per ricordare il sindaco, nel 2019 era stata realizzata con 2500 bottiglie di plastica recuperate da tutto il territorio nazionale a Pollica l’opera “La Grande Onda”, rimossa a causa di una diffida formale. Michele Bisceglia, sindaco di Mattinata, ha accolto l’iniziativa della “Fondazione Angelo Vassallo” di recuperare l’opera del maestro Sante De Biase, così il 28 dicembre prossimo avverrà l’inaugurazione. Dario Vassallo ha dichiarato «Il fatto che La Grande Onda venga ricostruita è un segno tangibile che l’amore e il rispetto per l’ambiente e per la memoria di Angelo non possono essere spezzati».
La storia di Angelo Vassallo ha, inoltre, ispirato un film per la televisione del 2016, con Sergio Castellitto come protagonista, intitolato proprio “Il sindaco pescatore”, diretto da Maurizio Zaccaro, andata in onda su Rai Uno.


*La foto dell’articolo è ripresa dal sito della Fondazione Vassallo