ATI Tubosider è un gruppo di aziende costituito da:
– Tubosider spa mandataria
– Ecosystema sas mandante
Tubosider spa
E’ una società che opera nella progettazione, produzione, commercializzazione e installazione di barriere metalliche di sicurezza e altri manufatti (barriere fonoassorbenti, condotte portanti, vasche di laminazione per la raccolta delle acque e serbatoi, paramassi, rivestimenti di gallerie, ecc). Il capitale sociale della Tubosider spa è detenuto interamente dal gruppo Ruscalla Spa. Pier Paolo Ruscalla è presidente della società Tubosider Spa; la società ha fatto parte, fino al maggio del 2007, insieme ad altre aziende del gruppo COMAST.
E’ stata condannata il 28 settembre 2012 con altre sette imprese che facevano parte del consorzio Comast per aver messo in atto un meccanismo anticoncorrenziale nel mercato delle barriere stradali e autostradali tra il 2003 e il 2007, relative anche a gare pubbliche. Ha avuto una sanzione di 7 milioni di euro. Il pm che ha chiuso l’inchiesta è Giuseppe De Benedetto.
All’interno dell’inchiesta si parla di “uno strutturato ed efficace meccanismo collusivo che prevedeva a partire da una prima informazione dell’esistenza di una richiesta di offerta proveniente dal lato della domanda, una precisa ripartizione delle vendite con una contemporanea condivisione dei prezzi di riferimento cui era pertanto impedito di seguire fisiologiche dinamiche di mercato derivanti da un corretto confronto concorrenziale”.
Il consorzio Comast in questi anni ha ottenuto il 95% del mercato degli appalti nazionali sulle barriere autostradali. L’azienda che più ha tratto profitto da questo meccanismo è proprio la Tubosider che ogni anno si è aggiudicata una percentuale di appalti che va dal 25 al 35%. Ogni 15 giorni circa il direttivo di Comast si riuniva per verificare i bandi aperti e concordava quale azienda del consorzio dovesse aggiudicarseli. Le altre aziende avrebbero poi partecipato a turno, entrando con i subappalti. Il meccanismo anti concorrenziale è chiarito dal fatto che le aziende non selezionate per vincere l’appalto offrivano un preventivo più alto in modo tale da garantire l’assegnazione della gara all’azienda prescelta. Alle società che non facevano parte di Comast era così impossibile accedere agli appalti per due ragioni:
1) offerte più vantaggiose stabilite dal consorzio
2) pressioni fatte dalle aziende di Comast nei confronti di quelle più piccole nel rilascio di certifcati (permessi necessari all’accesso ai cantieri). Questo meccanismo ha creato un vero e proprio cartello, portando di conseguenza all’aumento dei prezzi (+ 10% in un solo trimestre) a danno delle amministrazioni pubbliche.
C’è da segnalare che la Tubosider (Gruppo Gavio) ha effettuato due versamenti di denaro a beneficio dell’ex presidente della provincia di Milano Filippo Penati; 80 000 euro tra il marzo 2009 e il febbraio 2011 a Fare metropoli, associazione di Penati; altri 30.000 euro tra il marzo 2009 e il febbraio 2011 a beneficio della lista Penati Presidente. Anche altre società del gruppo Gavio, come Energrid o Sina spa, hanno versato denaro ai comitati di Penati; da notare il fatto che da questo gruppo nel 2005 la Provincia di Milano (retta da Penati), ha acquistato il 15% dell’autostrada Milano-Serravalle.