Nel 2015 è stata realizzata, con la collaborazione del Cantiere della Legalità Responsabile, la tesi di laurea in Architettura Magistrale di Jorge Mosquera e Linda Pierrozzi, con relatrice la Prof.ssa Raffaella Fagnoni: si tratta di un’analisi della Confisca Canfarotta da un punto di vista urbanistico-architettonico, che prova ad andare oltre quello giudiziario a cui siamo abituati.
Un’analisi che parte dalle caratteristiche degli immobili, dal tessuto sociale dei quartieri che li contengono e dal bisogno di spazi (e soprattutto di luoghi) che la città esprime, per arrivare a formulare delle strategie di recupero che siano il più trasparenti e democratiche possibili e che allo stesso tempo riescano a sfruttare il massimo potenziale che una vera riqualificazione dei beni Canfarotta può esprimere, cercando di inserire la vicenda locale nell’atlante delle svariate esperienze di recupero di spazi urbani di tutto il mondo.
L’assunto di base è sempre lo stesso, ribadito anche fisicamente e a più riprese sulle saracinesche dei beni stessi: un bene confiscato è una risorsa per la comunità.
Le strategie studiate, oltre che spunti e visioni di progetto, vogliono offrire un canovaccio operativo assolutamente concreto: una fase di riutilizzo temporaneo di alcuni beni e la creazione successiva di una piattaforma digitale che incroci la domanda di spazi, gli investitori e le idee di riutilizzo elaborate a partire dall’analisi dei bisogni del quartiere. Tutto questo unito ad un gestione progettuale del patrimonio immobiliare che è trattato al tempo stesso come un’unica unità inscindibile, simbolo della riscossa antimafiosa della comunità, come diverse fasce tipologiche di immobili, che quindi avranno bisogno di differenti approcci e destinazioni d’uso, ed anche come fasce di immobili differenziate a seconda della facilità ed economicità di riutilizzo nel breve periodo. Sono stati individuati infatti alcuni immobili che possono essere riutilizzati, eventualmente anche temporaneamente, in tempi brevi e con una spesa abbastanza sostenuta: la loro apertura, nella visione portata avanti nella tesi, potrà rappresentare il volano economico e comunicativo alla base del recupero dell’intero pacchetto di beni.
Dagli ultimi sviluppi di luglio 2016 sembra che quest’ultima strategia, volontariamente o no, sia stata in parte seguita.
2. Genova e il waterfront – Indagine sulla pianificazione urbanisti carecente del centro storico
3. Manifesto della confisca – Numeri di un patrimonio in disuso
4. Gestione dei beni confiscati – Analisi dei processi e dei punti risolutivi
5. Piattaforma per il riuso dei beni confiscati e comuni – Articolazione e sviluppo
6. Requisiti – Analisi degli spazi in disuso nel quartiere della Maddalena
7. Strategie – Proposte di riuso temporaneo di spazi confiscati