Apprendiamo una notizia sconcertante. Lunedì 2 febbraio è stata pubblicata l’inchiesta di Repubblica.it “Così la Mafia conquista il Nord d’Italia”. Un’inchiesta lunga, complessa, ricca di spunti. Molti dei quali, però, soprattutto nella parte dedicata alle regioni del nord d’Italia, ripresi fedelmente dal Primo Rapporto di Cross per la Commissione Parlamentare Antimafia sulle aree settentrionali. Ripresi fedelmente vuol dire, in questo caso, un brutale copia e incolla. Il giornalista Michele di Salvo non ha avuto nemmeno l’accortezza di cambiare lessico o sintassi: in alcune parti la corrispondenza è impressionante. Qualunque studioso o giornalista sa, o dovrebbe sapere, che i lavori degli altri si citano. Si citano a dovere, con virgolette, fonte e autore esplicitati. Non basta indicare una volta il nome dell’Osservatorio e del suo direttore. Non basta perchè lo sforzo di elaborazione non viene riconosciuto. Scovare certe connessioni è compito difficile. Saperle spiegare in modo chiaro lo è altrettanto. E allora perchè questo riconoscimento a metà?
No, noi condanniamo con fermezza la mancanza di deontologia professionale da parte del giornalista che ha firmato questa parte dell’inchiesta e, di riflesso, quella di Repubblica.it. A prescindere dall’eventualità che prenda avvio un procedimento giudiziario e/o disciplinare, la nostra è una condanna morale. Noi che siamo volontari, noi che ricerchiamo anche verità spigolose, noi che da non iscritti a nessun ordine rispettiamo la deontologia cercando di essere il più rigorosi possibile. Guai che esca una notizia non controllata, tutto ciò che passa in redazione deve esserlo. Altrimenti è un danno per tutti, in primis per l’informazione.
Ecco la dichiarazione del gruppo di ricerca di Cross: “Nei giorni scorsi è accaduto un importante e spiacevole episodio di plagio ai danni di Cross. Il “Primo Rapporto trimestrale sulle aree settentrionali per la Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno mafioso” dell’Osservatorio è stato ripreso testualmente in lunghissimi passi dal signor Michele Di Salvo, che ha scritto una parte di un’ampia “inchiesta” sulla mafia su Repubblica.it. Il fatto lede diritti giuridicamente protetti del gruppo di ricerca dell’Osservatorio e della stessa Commissione Parlamentare antimafia, dal momento che l’approvazione della relazione da parte della Commissione la rende un documento ufficiale della Commissione stessa. Affinché i docenti, gli studenti e gli studiosi possano prendere visione dell’importanza del plagio si allegano i testi a fronte”.
Ecco quindi i riscontri effettuati da Cross: