Un paio di cartoncini bianchi e pennarelli colorati. E’ nato così, nel 2011, Stampo antimafioso. Nel seminterrato di una caffetteria in via Festa del Perdono, di fronte alla sede storica dell’Università degli Studi di Milano. Tanto che il primo nome che c’eravamo dati, giovani assetati di sapere, era lo stesso di quel posto che ospitava le nostre prime idee di attivismo: Bar Rubino.
Il laboratorio di giornalismo antimafioso del professore Nando dalla Chiesa ci forniva gli strumenti, e tra una lezione e l’altra di Sociologia della criminalità organizzata ci confrontavamo su come trasformare la teoria in pratica. Facendo nostra la lezione di Pippo Fava, direttore de I Siciliani. Coltivando la determinazione di Peppino Impastato.
Erano gli anni del processo Crimine Infinito; della ricerca di verità per Lea Garofalo; delle gare d’appalto al massimo ribasso di Expo 2015. In una Lombardia ancora povera di anticorpi, vedevamo attorno a noi terreni floridi per la ‘ndrangheta pronti per essere analizzati, raccontati, denunciati. Difesi con l’arma micidiale che può essere la parola in mano a ragazze e ragazzi desiderosi di cambiare la percezione del fenomeno, in una città dove, ancora a inizio 2010, il prefetto Gian Valerio Lombardi tuonava: “A Milano la mafia non esiste”.
A nove estati di distanza, siamo cresciuti: ci siamo laureati, c’è chi giornalista lo è diventato per davvero e chi ha fatto della ricerca la propria professione. Dall’1 luglio ci trovate in rete con un sito rinnovato (Stampoantimafioso.it), pagine social e nuove collaborazioni, tra cui nomi prestigiosi della storia della lotta alla mafia. Corrado Stajano, giornalista e scrittore. La giornalista del Tg1 Maria Grazia Mazzola, autrice di inchieste esclusive sulle stragi. La professoressa Stefania Pellegrini, docente di Sociologia del diritto all’Università degli Studi di Bologna. Monica Forte e David Gentili, rispettivamente presidente della Commissione antimafia di Regione Lombardia e presidente della Commissione consiliare antimafia del Comune di Milano. Continua inoltre saldo il legame con gli studenti della Facoltà di Scienze politiche, a partire dalla pubblicazione delle migliori tesi di laurea ed elaborati.
Un ringraziamento particolare a Martina Mazzeo e Roberto Nicolini, presenti dagli albori e senza i quali oggi Stampo antimafioso non sarebbe ciò che è: fonte di informazione, protagonista del fare memoria, autorevole nel relazionarsi col mondo accademico. E al Professore, unico e inimitabile, sostenitore numero uno della nuova comune avventura. Un cammino in divenire, orgogliosa di poterlo fare con una ricca squadra al mio fianco.
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