di Tommaso Marelli
Giovedì 1 settembre 2011, Lecco
Una giornata intensa, ancora una volta, per i volontari e le volontarie che stanno avviandosi verso la conclusione del campo lavoro di Lecco. In mattinata i lavori alle discariche abusive di Costamasnaga, lungo la statale SS 36 che collega Lecco a Milano, sono stati rinviati a causa del maltempo.
Nel pomeriggio, il tema approfondito è stato quello dello smaltimento dei rifiuti, collegato alla realtà delle ecomafie e dell’inquinamento, tematica che sta molto a cuore all’associazione Legambiente che ha organizzato il campo assieme a Libera. La prima esperienza in questa tematica è stata la visita al termovalorizzatore di Valmadrera e un incontro con gli operatori di Silea, la società che lo gestisce.
Il presidente Mauro Colombo ha illustrato gli obiettivi che si è data la società Silea, nata nel 1972 come consorzio di 60 comuni e trasformatasi nel 1995 in S.p.A. composta da 90 comuni di Lecco e 2 di Como: «abbiamo raggiunto la gestione integrata del ciclo dei rifiuti, annullando la presenza di discariche sul territorio lecchese e puntando ad un incremento della raccolta differenziata». L’idea che sta alla base di Silea è la possibilità di produrre energia elettrica senza utilizzare combustibili fossili; buona parte dell’energia elettrica prodotta viene rivenduta, ma l’obiettivo della società è quello di realizzare nei prossimi anni una centrale e una rete di teleriscaldamento che soddisfi il fabbisogno energetico per i comuni limitrofi.
Una parte dell’attività di Silea riguarda gli incontri di educazione ambientale che vengono fatti nelle scuole di tutti i comuni che fanno parte della zona di raccolta, per spiegare anche ai bambini come funziona e come deve essere fatta la raccolta differenziata.
L’incontro si è concluso con una visita guidata degli impianti, che ha contribuito a delineare il suo reale funzionamento e scoprire la trasparenza dei controlli sulle emissioni e sulle quantità di rifiuti trattati.
Tutto il gruppo si è quindi spostato al centro intercomunale Rio Torto di Valmadrera, dove è stata allestita una serata sul tema della sostenibilità e dei rifiuti, in occasione della “VI giornata per la salvaguardia del Creato”. Dopo il discorso introduttivo di don Walter Mangoni, responsabile diocesano per la pastorale sociale e il lavoro, che ha illustrato il messaggio inviato dal papa Benedetto XVI in occasione di questa giornata invitando tutti a consumare di meno e a condividere di più i beni che l’ambiente ci mette a disposizione, i presenti hanno partecipato ad una cena semplice, della quale è stata poi misurata l’impronta ecologica. Dopo la cena, tutti si sono spostati lungo un percorso che è andato dal depuratore all’inceneritore di Valmadrera, dove i giovani della comunità “La Casa sul pozzo” hanno preparato uno spettacolo teatrale sul tema dei rifiuti.
Nel corso della serata, una parte dei volontari si è staccata dal resto del gruppo per andare a Bulciago, piccolo comune a una quindicina di chilometri a Sud di Lecco, dove abitano i familiari di Vittorio Arrigoni, il giovane “attivista per la giustizia” ucciso a Gaza il 15 aprile 2011. Egidia Beretta, madre di Vittorio e sindaco di Bulciago, ha accolto il piccolo gruppo con il quale ha parlato di suo figlio, del suo impegno e dei suoi racconti: «Vittorio non amava essere chiamato “pacifista”, lui era un attivista per i diritti umani e lottava per la giustizia, si schierava sempre dalla parte dei più deboli e dei diseredati e solo in Palestina era riuscito a trovare la sua strada, la sua vocazione di dedicarsi agli altri». Egidia Beretta aveva gli occhi commossi e pieni di tristezza, la mancanza di Vittorio è ancora troppo forte e si aggiunge alla delicata situazione di salute del marito, Ettore. Nonostante questo, la reazione positiva che ha suscitato la figura di Vittorio in moltissime persone è per lei grande motivo di orgoglio e di forza, fondamentale per vincere la fatica e la tristezza: «Andate avanti così, sulla strada giusta – ha detto ai volontari di Libera – perché negli ultimi anni io ho capito che è importantissimo tenere sempre la schiena dritta di fronte alle ingiustizie, non farsi sopraffare da nessuno. L’indifferenza è un male pericolosissimo, come diceva Martin Luther King, “non bisogna temere la parola dei violenti, ma il silenzio dei giusti” e per questo vi dico che Vittorio era una persona speciale, perché quotidianamente lottava e non si arrendeva per raggiungere un’utopia, per contrastare quelle situazioni di violenza assurda e immotivata che ancora oggi continuano nella zona della striscia di Gaza. È il vostro momento, dovete essere forti e non arrendervi».
Prima di salutare i ragazzi e le ragazze, Egidia ha voluto lasciare a loro delle fotografie di Vittorio con la scritta “Restiamo umani”, simbolo della sua scelta di vita.
Questa testimonianza preziosissima rimarrà sicuramente un momento indimenticabile, rendendo questo campo di maggior valore ancoraper i ragazzi che hanno scelto di trascorrere gli ultimi giorni delle proprie vacanze a Lecco, a parlare di legalità e antimafia, a sporcarsi le mani sui beni confiscati, a condividere un percorso intenso di formazione civile.