Gli parlo, e mi sorride. I suoi occhi chiari vibrano ancora per l’emozione per quel premio inaspettato, un attestato di riconoscenza da parte della città che per anni ha negato la presenza della mafia sul suo territorio, e ora concede una benemerenza a uno dei suoi figli più dignitosi, uno di quelli che non china la testa.
E’ emozionato, ma deciso Giovanni Dioli alla consegna degli “Ambrogini d’oro”, le medaglie con cui ogni anno la città di Milano, nel giorno della festa patronale, decide di premiare i suoi cittadini che più si sono distinti in svariati campi e settori, dall’assistenzialismo all’innovazione, passando per l’impegno sociale a favore della collettività.
Non posso non chiedergli cosa pensa in questo momento, come vive quest’atto di fiducia della città nei suoi confronti; “è una novità felice”, mi dice sorridendo ,“ il segnale che una nuova sensibilità sta nascendo. Una sensibilità che guarda alla legalità nel suo insieme, non solo rispetto al lavoro nero, ma allargando il campo”.
Detto da chi ha fatto della legalità sul lavoro una battaglia quotidiana è un segnale incoraggiante; perché Giovanni altri non è che quel sindacalista dipendente della So.ge.mi SPA (la società che gestisce tutti i mercati all’ingrosso cittadini, da quello ittico all’ortofrutticolo) che nell’ultimo anno ha subito numerose minacce e intimidazioni a causa del suo impegno contro lo sfruttamento del lavoro nero, in particolare immigrato, nella zona dell’ortomercato.
“Si tratta per me di uno stimolo per andare avanti nel mio impegno di tutti i giorni” continua “oltre che un importante riconoscimento da parte del potere politico, che può fare molto per i problemi dell’ortomercato”.
Giovanni non è il solo ad aver ricevuto la medaglia d’oro cittadina oggi.
I premi, suddivisi fra Medaglie d’oro alla Memoria, Attestati alla Memoria, Attestati, Medaglie d’oro e la Grande Medaglia d’oro, sono stati assegnati a più di sessanta realtà, tra associazioni e singole persone, che hanno ricevuto dalle mani del Sindaco Giuliano Pisapia e del Presidente del Consiglio Municipale Basilio Rizzo l’ambito riconoscimento.
Il massimo riconoscimento è stato assegnato al Cardinal Dionigi Tettamanzi, in virtù degli anni trascorsi alla guida della diocesi meneghina, mentre tra le medaglie d’oro si contano numerosi nomi illustri, fra cui quello di Corrado Stajano.
Il grande giornalista e saggista infatti (autore, tra gli altri, di “Africo”, inchiesta sulla nascita e lo sviluppo della ‘Ndrangheta in un paese alle porte di Reggio Calabria e di “Un eroe borghese”, sulle vicende che hanno portato all’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli a Milano, nel 1979) ha ricevuto l’ambita medaglia d’onore per il suo essere “ interprete attento delle principali vicende dell’Italia del dopoguerra, animato da una grande passione civile che lo ha portato ad impegnarsi in prima persona nelle istituzioni”.
Giovanni e Corrado, due simboli di impegno civile e volontà di giustizia a cui la città di Milano rende finalmente omaggio, ora con una medaglia, poi (speriamo) coi fatti.