«Mai mi sarei sognato che le persone con cui parlavo facessero parte della ‘ndrangheta». Sono queste le parole dell’ex Presidente del Consiglio Comunale di Fino Mornasco Luca Cairoli, durante un’intervista per il giornale “La Provincia” di Como il 12 dicembre dello scorso anno, facendo riferimento alle intercettazioni che lo hanno visto chiedere i voti per Gianluca Rinaldin a personaggi legati alla ‘ndrangheta e di cui vi abbiamo raccontato qui. Alla luce di quanto traspare dalle intercettazioni presenti nell’informativa del Ros dei Carabinieri, del 2013, nell’ambito dell’indagine “Insubria”, appare quantomeno lecito dubitare della veridicità delle dichiarazioni dell’allora Presidente del Consiglio comunale del Comune comasco. Si legge infatti che iI Cairoli «è vittima, ma sembra ben inserito nella cerchia calabrese, tanto da cercarne i voti per sostenere la candidatura di una collega di giunta, BARRESI Laura per le elezioni regionali del febbraio 2013. L’attività di intercettazione nei confronti di CAIROLI Luca ha evidenziato, tra l’altro, i suoi stretti legami con LAROSA Salvatore “Satana”, finalizzati anche al sostegno della campagna elettorale di BARRESI Laura».
Quindi, stando a quanto emerso dalle investigazioni, anche a distanza di qualche anno Cairoli chiese “sostegno elettorale” agli stessi personaggi e ci si può chiedere, ancora una volta, se egli facesse riferimento a Salvatore Larosa e Luciano Nocera per una sua “ingenuità”.
“Hanno un impegno morale con noi”
La gravità della vicenda in questione emerge in maniera preponderante dalle intercettazioni dei Carabinieri. Sempre in relazione ai voti che la Barresi avrebbe dovuto cercare, Cairoli telefona al Sindaco Napoli per esprimere i suoi dubbi sul comportamento della collega:
«CAIROLI: mmmm, si… eh, cioè ieri… non è che… non ha ancora capitocos’è che deve fare questa qua eh,
NAPOLI: no…
CAIROLI:cioè ma deve raccogliere voti… non ha capito un cazzo, cioè lei pensa, eh la legalità e di qua e di là e di su e di giù, ho capito, ma la base, c’è che devi andare a prendere voti, quindi devi cominciare a chiamare delle persone fulcro in alcuni posti, stringere le alleanze con queste persone, chiedergli una mano e, e, e muoversi, è questo quello che devi fare…»
Il commento dei Carabinieri è esemplificativo:«Le citate “persone fulcro” vengono esplicitamente indicate negli appartenenti alla famiglia calabrese dei LAROSA, abitante nella frazione Socco di Fino Mornasco, famiglia che sembra abbia già reso servigi all’attuale giunta comunale»
NAPOLI: tu figurati che gli ho detto domani sera di andare a “PROGETTO PER FINO” perché… iniziare a dirlo a loro dicendo: guardate, voi mi avete conosciuto, non so se… sapete come la penso, io mi candido per questi ideali qua chi, chi vuole, senza impegno mi dia una mano; e lei mi fa: e ma abbiamo una riunione con gli altri candidati; dico: cazzo ma Laura non è che… adesso la priorità non è quella, la priorità è far…
CAIROLI: se ti dico che ieri ha detto: adesso devo raccogliere le firme, di qua e di la… gli ho detto: ma tu te ne devi fottere della raccolta firma, la raccolta firme ma falla fare al partito tu devi andare a stringere le alleanze che ti servono per, per, per… perché poi si muovono per te per recuperare voti, perché non hai bisogno… adesso non è il momento di recuperare voto per voto, adesso devi tro… le ho detto: la famiglia LAROSA di Socco, visto che comunque sono stati, sono vicini all’amministrazione e tutto quanto, hanno un impegno morale con noi…
NAPOLI:ma non solo… anche con lei…»
Ancora una volta, il commento dei Carabinieri è inquietante: «In relazione all’affermazione compiuta dal CAIROLI circa l’effettivo grado di “vicinanza” elettorale già in passato dimostrata dai LAROSA, si osserva che, effettivamente, in occasione delle elezioni comunali del 2009, proprio nella frazione Socco, ove la citata “famiglia” risiede, i due candidati hanno riportato un significativo successo elettorale (percentuali del 60,78 e del 21,26), verosimilmente sintomatico di un effettivo sostegno elettorale loro garantito dal “grande elettore” LAROSA.
Lo stesso brano della conversazione contiene inoltre un’ulteriore affermazione quanto mai significativa, laddove il CAIROLI, facendo ancora riferimento ai LAROSA, afferma “hanno un impegno morale con noi…”.Tale affermazione risulta oggettivamente dimostrativa dell’esistenza di un vero e proprio patto che lega il politico ai LAROSA.»
Lo schieramento politico non fa differenza
È da mettere in evidenza che la Barresi, nella tornata elettorale del febbraio 2013, non conquista i voti aspettati, ottenendo solo 15 voti nel medesimo seggio dove Cairoli, alle elezioni del 2009, ne aveva raccolti 45. Proprio per l’esiguità dei voti raccolti, ed anche perché non facente parte della coalizione vincente (si presentava infatti con la lista facente capo a Umberto Ambrosoli), la Barresi non venne eletta. I Carabinieri scrivono, però, che: « La vicenda dimostra che CAIROLI Luca si ritiene esperto conoscitore della macchina elettorale ed è convinto di potere manovrare o contare su pacchetti di voti di famiglie calabresi. Le idee politiche non contano poiché CAIROLI ritiene di poter far convergere su BARRESI Laura – che si presenta per il centro sinistra – i medesimi voti che erano confluiti nella precedente tornata elettorale regionale sul centro-destra di RINALDIN Gianluca.» Infine bisogna dire che i personaggi presenti in questa vicenda non sono indagati dall’Autorità Giudiziariae dunque non hanno commesso nessun reato. C’è un “però”. Si parla spesso a sproposito di “questione morale”, e i finensi sono liberi di votare e di ritenere “un buon Sindaco” chiunque, ma c’è da chiedersi quanto il voto di ogni cittadino conti, e se non ci si trovi dinanzi a dinamiche “più grandi” in cui un gruppo di persone possa prendere le decisioni a nome della collettività.