Quando la commemorazione passa per il gioco e per la cultura
di Monica de Astis
E’ con le note di “Silenzio” dei Fattori Recessivi che, il 23 maggio, si è aperta la grande manifestazione di Piazza Magione. Dal palcoscenico, ginnaste, danzatrici, cantanti, artisti, poeti e musicisti della famosa Banda di Centuripe hanno animato la mattinata di festa, in quella che una volta era la piazza dove Giovanni Falcone imparava a giocare con gli altri bambini. Ma l’entusiasmo, la gioia e la consapevolezza di trovarsi in piazza Magione nel giorno della commemorazione della Strage di Capaci non si diffondevano solo dal palco. Molti gli istituti siciliani, come il Liceo Artistico Statale e il Centro Studi Paolo Borsellino, che assieme a diverse associazioni per la legalità come Libera e Addiopizzo, ma anche con organi dello Stato come il Corpo Forestale, hanno gremito di banchetti l’enorme piazza. Banchetti per presentare sì le proprie iniziative, ma anche e soprattutto per testimoniare un impegno costante a sostegno della cultura della legalità, della giustizia e del contrasto alla criminalità organizzata. I primi a mettersi in gioco per questa testimonianza sono stati i membri dello staff, preposti a mansioni diverse ma tutte con lo scopo di rendere perfetta, o quasi, la logistica della festa. Per esempio, Noemi e Chiara dell’Istituto Alberghiero di Palermo spiegano come la loro classe si sia coordinata mesi prima col ministero per distribuire i pranzi ai manifestanti. Di grande significato è stata la presenza delle associazioni che su Palermo svolgono un ruolo concreto e fondamentale nella lotta alla mafia. E’ il caso di Addiopizzo che, come spiega Alessandra Perrone, da 8 anni cerca di far capire alle scuole e agli esercizi commerciali che in una società in cui c’è omertà e sottomissione, il pizzo lo pagano tutti gli individui, determinando l’impronta sociale, economica e culturale del contesto in cui si vive. Ma la vera sorpresa sono stati i manifestanti: una fiumana di bambini e insegnanti di ogni età, che sotto l’insegna della legalità e del rispetto delle regole si divertivano con semplicità. Del resto, qual è il modo migliore per onorare e commemorare il 23 maggio, nel luogo in cui anche Giovanni Falcone giocava? La risposta ce la danno gli alunni della scuola primaria Valverde di Palermo: “Giovanni e Paolo, noi ci impegnano a rispettare questo ambiente e a rispettare le regole che impariamo a scuola”.