di Nando dalla Chiesa

Summer School 2012 - foto di Pierpaolo Farina

A Milano due killer ammazzano con freddezza professionale una coppia visibilmente coinvolta in traffici di droga, e che probabilmente è stata punita per avere sgarrato con qualcuno. Non pagava una partita di cocaina? Aveva invaso territori altrui? In ogni caso abbiamo avuto subito il solito carosello della rimozione: ma quale ‘ndrangheta o criminalità organizzata, è roba di droga…Già, chissà chi la spaccia la droga a Milano, forse mago Zurlì…Per fortuna che Milano è anche altro. E’ anche la bellissima Summer School on Organized Crime che si è conclusa venerdì sera scorso dopo cinque giorni intensissimi a Scienze Politiche. Che bello vedere persone, soprattutto giovani, che vengono da Torino o da Fusignano o da Niscemi e Palermo. Che ragionano e studiano sui risultati di ricerca di docenti giovani o più anziani o sull’esperienza sempre aggiornata di magistrati o amministratori. Che bello costruire scienza sullo stesso terreno su cui altri seminano ignoranza e bufale a piene mani. Che bello vedere il personale di servizio dell’università orgoglioso di ospitare questi incontri anche se gli procurano tanto lavoro in più. Che bello vedere i giovani che alla fine si scambiano gli indirizzi, salutandosi con i quaderni zeppi di appunti. Un’altra nozione di antimafia si fa strada. Mai più restare indietro. Non si tratta solo di essere organizzati, ma anche di avere un cervello che corra come quello dei mafiosi. O è un’utopia?

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