di Myriam Cosco
Il giorno 8 marzo 2022 la prima sezione della Corte Suprema federale brasiliana (STF) ha autorizzato, all’unanimità, l’estradizione in Italia di Rocco Morabito, uno dei latitanti più ricercati in Europa e secondo più pericoloso dopo Matteo Messina Denaro. Tuttavia, nella sentenza la Corte ha disposto che l’Italia rispetti alcuni requisiti tra i quali: prendere in considerazione la precedente detenzione di Morabito in Brasile e l’applicazione di una pena massima di 30 anni.
La consegna di Morabito al governo italiano ora dipende dall’approvazione del Presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro e, in caso di esito positivo, verranno avviate le procedure di cooperazione internazionale italo-brasiliane.
Rocco Morabito, o meglio noto come ‘U Tamunga è originario di Africo, paese nella provincia di Reggio Calabria. Considerato uno dei più importanti broker calabresi sul territorio sudamericano, secondo gli inquirenti il reggino avrebbe forgiato una collaborazione tra la ‘ndrangheta e il Primeiro Comando da Capital (PCC) un’organizzazione criminale dedita a diverse attività illecite, tra le quali il traffico di cocaina.
‘U Tamunga all’età di 25 anni lasciò la Calabria trasferendosi a Milano per curare lo spaccio di cocaina, e per tale ragione fu conosciuto nell’ambiente della movida milanese come “il re della cocaina a Milano”. Infatti, tra le varie accuse vi è quella di aver fatto parte tra il 1988 e il 1994 di un gruppo di narcotrafficanti, che si occupava di organizzare il trasporto di droga in Italia ed in particolare la distribuzione di questa a Milano. Nel 1994 fu indagato per traffico di droga internazionale. Tuttavia, nell’ottobre dello stesso anno riuscì a sfuggire alla cattura trasferendosi definitivamente in Sudamerica.
Dopo 23 anni di latitanza, nel 2017, Rocco Morabito fu rintracciato dalla polizia uruguaiana a Punta del Este, in Uruguay. Successivamente venne arrestato e trasferito nel carcere di “Central” a Montevideo. Tuttavia, nel 2019, con la complicità di altri tre detenuti, Morabito riuscì ad evadere rendendosi irreperibile.
Solamente nel maggio del 2021, ‘U Tamunga fu rintracciato e arrestato dagli agenti dell’Interpol in un’operazione congiunta con i carabinieri dei Ros, la polizia federale brasiliana e l’FBI. Da allora è rinchiuso nel carcere federale di Brasilia in attesa di una definitiva estradizione in Italia.
Il caso di Morabito non è l’unico esempio importante di estradizione di latitanti appartenenti alla ‘ndrangheta. Infatti, tra gli altri casi rilevanti ricordiamo il rientro in Italia, il 23 settembre 2021, di Francesco Pelle (conosciuto come Ciccio Pakistan) condannato in via definitiva alla pena dell’ergastolo in quanto colpevole di omicidio aggravato dalla finalità mafiosa di Maria Strangio.
Oppure, molto importante fu l’estradizione di Domenico Strangio arrestato in Olanda nel dicembre del 2018 nell’ambito della maxi operazione “Pollino”. Strangio, personaggio di vertice dell’omonimo gruppo criminale, curava l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di cocaina direttamente dal Sudamerica che sbarcavano nei porti di Anversa e Rotterdam, pianificando, in un momento successivo, l’importazione verso l’Italia.
Quello che emerge dalle inchieste portate avanti negli ultimi decenni dagli inquirenti è che, nonostante vi sia un’espansione dei traffici di droga anche in Paesi fuori dall’Italia e dall’UE, per gli appartenenti ad associazioni mafiose è sempre più difficile scappare in uno Stato senza incorrere nelle proprie responsabilità.