Si riempono in fretta i posti a disposizione alla Feltrinelli di Piazza Duomo per la presentazione del libro “Gotica, ‘ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea” di Giovanni Tizian, giovane giornalista emiliano di origine calabrese che ha fatto scoprire all’Italia che a finire sotto scorta per quello che si scrive è un inconveniente che non capita solo in Sicilia, in Calabria o in Campania. Partecipa al dibattito il giudice Guido Salvini, consulente nel 2007 della Commissione parlamentare Antimafia e che si è occupato recentemente anche di inchieste sulla ‘ndrangheta a Milano come quella sulla cosca Valle-Lampada che ha messo alla luce rapporti tra la politica meneghina e la criminalità organizzata. Modera l’incontro Cesare Giuzzi, giornalista del Corriere della Sera.

Giovanni Tizian spiega la sua esperienza emiliana, la difficoltà di fare aprire gli occhi alla politica e alla società civile locale sul problema della criminalità organizzata. Come è successo a Milano negli anni 90 con i sindaci Borghini e Pillitteri anche in Emilia Romagna la politica ha inizialmente cercato di negare la presenza della ‘ndrangheta, per poi minimizzare quando agli articoli di allarme che Tizian scriveva sulla Gazzetta di Modena sono seguite le operazioni della Magistratura e delle Forze dell’Ordine. Un esempio eclatante è quello dell’imprenditoria emiliana. Giovanni Tizian racconta come al sud sia riuscito a intervistare imprenditori che hanno subito richieste di pizzo o di usura ma in Emilia, come ha denunciato anche il PM Boccassini per Milano, mancano le denunce. E’ ancora alta l’omertà in un settore pesantemente infiltrato dalla criminalità organizzata.

Un dibattito concreto dove i relatori hanno spiegato con esempi tangibili cosa significa il potere della ‘ndrangheta al Nord, soprattutto in Lombardia. Il giudice Salvini racconta del Ristorante-fortino della cosca Valle-Lampada a Cisliano un vero centro direzionale del clan in provincia di Milano. Tizian spiega la penetrazione della criminalità nella movida milanese, l’importanza per le ‘ndrine di controllare i locali notturni e il giro d’affari che questi comportano.

Il Giudice Guido Salvini spiega bene come l’invisibilità del fenomeno sia uno dei punti di forza della criminalità organizzata, soprattutto al nord. La stampa dovrebbe porre più attenzione alla tematica: se il bollettino di guerra quasi giornaliero dei reati spia (furti e danneggiamenti nei cantieri, incendi nei locali ecc) viene ignorato o emarginato sui giornali, l’effetto è la mancata presa di coscienza del fenomeno da parte delle istituzioni e della società civile. Solo con un contesto generale di attenzione verso il problema e supporto verso gli imprenditori vittime del pizzo e dell’usura si può incentivare il loro coraggio a denunciare.

Alla domanda su cosa da più fastidio , in ambito giornalistico, alla criminalità organizzata. Giovanni Tizian risponde che non è il singolo scoop a preoccupare gli ‘ndranghetisti bensì il lavoro costante, mettere insieme i tasselli e mostrarli, l’evidenza dei fatti. L’antimafia è quotidiana e non emergenziale, e questo vale per il giornalismo come per l’associazionismo e la politica.

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