Il linguaggio della mafia ha un codice preciso in cui le parole nascondono più significati e i gesti accompagnano silenzi comunicativi, tingendo i ragionamenti di delirio e logica. Tutto è messaggio, anche i dettagli che appaiono più irrilevanti. Un inventario di follie con cui i mafiosi tessono i loro discorsi in tribunale o con gli amici più intimi, parlando con la stessa intensità di religione e di Dio, di morale, di soldi, affari e potere.
Dalle osservazioni e riflessioni sul codice linguistico e comportamentale dei potenti boss di Cosa Nostra nasce l’esperienza teatrale ‘Parole d’Onore’, spettacolo firmato da Marco Gambino, celebre attore di origini palermitane e londinese d’adozione, e andato in scena mercoledì 14 al Carroponte di Sesto San Giovanni (MI).
“Più che di lingua parlerei di ritmo – spiega Gambino – di una partita musicale dall’accento palermitano o catanese condito di sospensioni e silenzi. Suoni che formano il pensiero mafioso aggressivo e devoto allo stesso tempo”
Un monologo senza finzioni, sceneggiatura povera e priva del superfluo. Sulla scena solo l’artista in abito scuro e camicia a mezze maniche, una luce chiara puntata sul volto e i dialoghi tratti dal libro-raccolta di pensieri mafiosi del giornalista di Repubblica Attilio Bolzoni, da cui si ispira e prende il titolo la pièce teatrale. Dialoghi fra il boss e il magistrato, impersonificati egregiamente dall’attore ed emotivamente coinvolgenti per il pubblico. Dialoghi in cui grandi potenti della mafia siciliana affermano con fierezza il dominio su persone e territorio, rimpiangono antichi privilegi e sottolineano la propria dignità in quanto “fedeli devoti a Nostro Signore e a Santa Rosalia vergine eremita patrona di Palermo”. Parlano dell’onore, della ‘dignitudine’, cioè la considerazione che gli altri hanno di te; del rispetto della donna nella vita domestica, sia in cucina che a letto; dell’importanza della famiglia e della fedeltà fra affiliati. Pena la morte.
“In alcune circostanze i boss scoprono la loro fragilità – continua Gambino – il mafioso ha un’umanità straripante, impersonificazione della dicotomia fortissima fra lato criminale e la loro devozione alla famiglia, alle donne, a Dio. E lo scopo sia dello spettacolo Parole d’Onore che dell libro da cui è tratto è proprio quello di presentare i potenti protagonisti di Cosa Nostra mettendo in luce l’estensione della loro umanità che straripa negli eccessi della spietatezza”. Cassate siciliane e acido chimico.
Maggiori info: www.marcogambino.com