A Lecco, l’ex pizzeria di ‘ndrangheta restituita per un giorno alla comunità.
di Monica De Astis
Sbiaditi, spenti, rovinati, segnati dal tempo e da quel pezzo di storia criminale di cui sono stati immobili e muti testimoni. Appaiono così, a chi si trova sul luogo per la prima volta, i tanti mattoncini che uno accanto all’altro compongono quella che un tempo era la pizzeria Wall Street. Una struttura di cemento armato, che a pochi passi da “quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti”, era la roccaforte della famiglia di ‘ndrangheta Coco Trovato.
Confiscata nel 1996 al boss Franco Coco Trovato, in seguito all’omonima operazione antimafia coordinata dal pm Armando Spataro, la pizzeria Wall Street, come ha anche affermato il sindaco di Lecco Virginio Brivio << ha avuto una vicenda tormentata, che l’ha visto molto poco usato in quasi vent’anni. >> Sono state tante infatti le ipotesi e i progetti per la destinazione dell’immobile, tutti caduti nel vuoto. Attualmente, nonostante il bene sia ancora in mano alla Prefettura e occupato dalle carte d’archivio, è stato potenzialmente riassegnato al Comune di Lecco, sulla base del progetto portato avanti da Libera ‘Saperi e Sapori della Legalità’, per il quale la Wall Street, rinascerebbe appunto, come ‘pizzeria della legalità’. Non appena il bene verrà liberato dalle funzioni provvisorie di archivio della prefettura (dovrebbe essere sgomberato nei prossimi mesi), il Comune lo prenderà in consegna per far partire, finalmente, i lavori di ristrutturazione. In questo modo, l’immobile potrebbe non solo tornare a essere luogo di aggregazione e produzione economica, ma soprattutto potrebbe assumere un grande valore simbolico, in quella che al Nord è la regione con il più alto numero di beni confiscati, e riscattarsi da un passato che l’ha vista come grande tavola di ‘ndrangheta e decisioni criminali.
Frizzante e gioiosa, l’aria che ha tirato il 31 Agosto alla Wall Street di Lecco. E soprattutto, nulla aveva a che vedere con le cene della criminalità organizzata. In occasione della festa regionale di Libera, l’associazione contro le mafie fondata nel 1995 da don Luigi Ciotti, l’ex pizzeria di via Belfiore ha riaperto i battenti, per accogliere le tantissime persone che, giungendo da tutta la Lombardia, hanno voluto riunirsi all’insegna della legalità e “della memoria. Seguendo il fil rouge della restituzione alla comunità del bene confiscato, l’esterno dell’ex pizzeria, abbellito da una mostra fotografica di Libera, si è trasformato in luogo di aggregazione e confronto, grazie a “Una pizza per Wall Street”, l’aperitivo a base di pizza preparata con i prodotti di Libera Terra dai panificatori locali.
I primi a salire sul palco dell’evento sono stati il referente di Libera Lecco Paolo Cereda e il prefetto vicario Chiara Armenia, che ha sottolineato non solo l’importanza della sinergia tra Libera, il Comune di Lecco e la Prefettura, ma anche come il progetto di una pizzeria della legalità vada oltre la realizzazione di una normale pizzeria, perché un luogo che prima era di mafia oggi può trasformarsi in luogo di unione e solidarietà al servizio di tutti i cittadini. >> La parola è passata poi al Sindaco di Lecco Virginio Brivio che, raccontando la storia della Wall Street, si è soffermato su come, nonostante le difficoltà e << le stranezze >> che l’iter per il riutilizzo del bene ha incontrato dal ’96, oggi il progetto di Libera ‘Saperi e Sapori della Legalità’ condiviso da Prefettura e Comune, diventi sempre più vicino e realizzabile.
Arrivato a fine serata, per via della commemorazione dell’ex Arcivescovo di Milano Carlo Maria Martini, il prefetto Antonia Bellomo ha cercato di far comprendere al pubblico, che nonostante il coinvolgimento della società civile nella ristrutturazione della pizzeria resti prioritario, la Prefettura abbia comunque dato un valore alla Wall Street, utilizzandola come archivio. Un fine che, forse, non è piaciuto molto ad alcuni membri del gruppo Qui Lecco Libera: la precisazione volta al Prefetto, infatti, ha voluto rimarcare la lentezza che, per anni, ha caratterizzato il percorso per il riutilizzo del bene. Tutte le dichiarazioni hanno comunque posto l’accento su un elemento molto importante: per arrivare alla piena realizzazione della ‘Pizzeria della legalità’ il cammino non è ancora terminato e l’impegno di tutte le parti sarà decisivo per raggiungere l’obiettivo.
Conclusa la degustazione di pizza, l’evento ha cambiato location. Presso il centro civico di Germanedo, è andato in scena lo spettacolo teatrale “Uomini soli” tratto dall’omonimo libro di Attilio Bolzoni. Sonori, gli applausi per gli attori dell’Accademia per le Arti dell’Infanzia e Piccoli Idilli che si sono guadagnati la piena attenzione (e commozione) del pubblico, raccontando le storie di quattro vittime storiche di mafia: il deputato Pio La Torre, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Leggi l’intervista a Davide Salluzzo, referente regionale di Libera Lombardia