Quando la mafia diventa spettacolo, ma qui non è Hollywood

di Amedeo Paparoni

Serie e trasmissioni televisive, un collaboratore di giustizia attivo sui social e il più clamoroso degli arresti: sono questi gli argomenti che negli ultimi cinque anni hanno maggiormente spinto gli italiani ad approfondire temi legati alla mafia su Google, il motore di ricerca più utilizzato al mondo. Grazie a Google Trends è possibile visualizzare l’andamento delle ricerche nel tempo e gli argomenti di maggiore interesse.

I dati sulle principali organizzazioni criminali italiane evidenziano tendenze piuttosto stabili, pur registrando picchi in momenti specifici. Negli ultimi cinque anni, l’interesse degli utenti italiani si è concentrato maggiormente sulla ‘ndrangheta, seguita dalla camorra. Cosa nostra, invece, ha attirato meno attenzione rispetto alle altre organizzazioni criminali. Curiosamente, a livello globale, questa classifica sembra ribaltarsi, con un interesse più marcato per Cosa nostra.

In Italia, l’evento più significativo è stato senza dubbio l’arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto il 16 gennaio 2023. Questo episodio ha generato un picco di interesse senza precedenti, sia a livello nazionale sia internazionale. Durante quei giorni, gli utenti hanno cercato informazioni su chi potesse essere il successore alla guida di Cosa nostra e sull’aspetto di Messina Denaro al momento della cattura. Nello stesso periodo, molte ricerche hanno riguardato le dichiarazioni di Salvatore Baiardo. L’ex gelataio piemontese ritenuto vicino ai fratelli Graviano, intervistato a Non è l’Arena poco prima della cattura del boss, aveva ipotizzato che Messina Denaro avrebbe potuto farsi arrestare per motivi di salute.

L’interesse per la ‘ndrangheta è stato alimentato dal successo della serie Disney The Good Mothers, ispirata a vicende di donne che hanno sfidato l’organizzazione criminale, dall’inchiesta Inside ‘ndrangheta del programma televisivo Le Iene e dalle notizie sul maxiprocesso Rinascita-Scott, avviato nel 2020 a Lamezia Terme. Rilevante anche lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dei comuni di Anzio e Nettuno, avvenuto nel dicembre 2022 in conseguenza dell’inchiesta Tritone.

Tre gli argomenti principali che hanno attirato l’attenzione sulla camorra. Stando ai dati di Google Trend, il primo picco di ricerche è curiosamente legato al cantante Geolier. Nel 2024 il rapper è stato ingiustificatamente associato a brogli sul televoto del Festival di Sanremo, secondo alcune voci infondate, finanziati dai clan. Il secondo argomento riguarda Milva Magliano, riportata all’attenzione pubblica dalla serie Netflix Wanna. Nella serie la Magliano, ex collaboratrice di Wanna Marchi, racconta di essere stata condannata per “favoreggiamento personale di un latitante”, ovvero il figlio del capo della Nuova camorra organizzata Raffaele Cutolo. Il terzo tema è Gennaro Panzuto, ex boss della camorra napoletana e oggi collaboratore di giustizia. Panzuto, molto attivo sui social con messaggi anticamorra, ha generato un picco d’interesse grazie a un’intervista trasmessa da Le Iene. La sua partecipazione al podcast Demons, risalente allo scorso ottobre, ha superato 83.000 visualizzazioni solo su YouTube.

In un’epoca in cui l’informazione sembra spesso ridotta a un consumo distratto di notizie e reazioni sui social, è confortante notare che l’attenzione verso il crimine organizzato non è diminuita sensibilmente. È al tempo stesso preoccupante che questa attenzione sia spesso alimentata dalla spettacolarizzazione dei media, col rischio di banalizzare la gravità del fenomeno mafioso e ridurlo a mero intrattenimento.

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