Per correttezza pubblichiamo la precisazione arrivataci via mail da parte di Riccardo Orioles sulla questione Cavalli/Commemorazione Pippo Fava. In risposta alle nostre critiche  evidenziate nell’articolo  “Un Invito (finto) vale più di mille parole”. Riccardo Orioles crede che Giulio Cavalli abbia equivocato (confermando di fatto quanto c’è scritto nel blog di Nando dalla Chiesa) e per questo pensa che sia più giusto definire l’invito “capito male” e non “finto”.


Cari amici,

ho paura che ci sia stato qualche equivoco sulla presenza di Giulio Cavalli il 5 gennaio a Catania. Non è mai stato previsto un suo intervento alla commemorazione di Giuseppe Fava (la nostra era un’assemblea di lavoro basata sulle relazioni delle varie redazioni locali). Era invece in preparazione un suo intervento teatrale per il 12-15 gennaio dentro una serie di incontri studenteschi, che poi per vari motivi non è stato possibile realizzare. Credo che Cavalli abbia equivocato (forse per mia poca chiarezza) e che questo equivoco abbia trascinato in errore altri.

Mi sembra perciò un po’ forte il titolo “Un invito finto”: sarebbe stato meglio parlare di un invito capito male.

Tutto qua. A volte commettiamo degli errori, piccoli e grandi, e io penso che sia giusto e umano perdonarceli a vicenda (non senza, naturalmente, averli criticati con la massima chiarezza). Ben diversi sono gli imbrogli in malafede (come quello verificatosi di recente in Calabria) che vanno invece bollati come tradimento.

Nel caso di Cavalli e mio mi pare che siamo nel primo e non nel secondo caso. Critiche, dunque, anche dure, ma non messa in discussione della buonafere.

Colgo l’occasione per complimentarmi per il vostro ottimo lavoro, che contribuisce tantissimo alla rete dei Siciliani e alla lotta antimafia. Avanti insieme dunque: botte in testa ai mafiosi e a quelli di noi che sbagliano amichevoli tirate d’orecchie.

Vostro

Riccardo

Related Post