di Pierfilippo Saviotti

roberti “La mafia avrà una fine solo se lo Stato lo vuole davvero”. La terza serata di incontri pavesi con personalità di spicco del mondo dell’ antimafia, tenuta nella sala conferenze del collegio S. Caterina giovedì 17 ottobre, è cominciata con queste parole dell’ ospite Franco Roberti, attuale procuratore nazionale antimafia. Roberti, per cominciare il dibattito, ha così usato la stessa espressione pronunciata da lui medesimo pochi giorni fa a Palermo in occasione dell’ inaugurazione del Progetto educativo antimafia 2013/2014. “Voglio che questo concetto sia chiaro – ha proseguito il magistrato – “e poterlo ribadire davanti ad un pubblico composto da tanti giovani come stasera è per me molto stimolante”. Il procuratore ha infatti sottolineato l’ importanza di parlare di queste cose ai ragazzi e agli studenti e di quanto il dialogo con i giovani sia per lui fondamentale. A questo proposito, Pavia ha risposto molto bene, e questo è evidente dalla massiccia presenza in sala di ragazzi, sia studenti dell’ Università di Pavia, sia esterni e provenienti da tutta la provincia, fatto sottolineato positivamente anche dall’ altro ospite della serata, il professor Vincenzo Ciconte.

pavia

Roberti ha poi voluto spiegare come si struttura il fenomeno mafioso. Innanzitutto, ricorda, non tutte le forme di criminalità organizzata sono definibili mafiose, ma sono spiegabili con questa definizione solo quelle che rispondono a tre caratteristiche principali, ovvero la territorialità, la politicità (in particolare i rapporti stretti con esponenti politici influenti) e la mimeticità (cioè la grande capacità di mimetizzarsi, nascondersi tra gli elementi della società civile). Il magistrato ha infine concluso affermando che, se si vuole sconfiggere questo fenomeno, bisogna fare delle scelte. Prima di tutto scegliere da che parte stare e successivamente migliorare quegli aspetti dove lo Stato è debole e dove, di conseguenza, la mafia ha terreno fertile per intervenire. Il magistrato ha voluto chiudere con un altro appello ai giovani. “Il destino sta nella fiducia e nella capacità di voi giovani. – ha terminato Roberti – Che voi riusciate a rendere realtà ciò che la mia generazione ha solo sognato e non ha potuto concretizzare”.

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