Libera e i suoi volontari presidiano il territorio del sud est Milano. Dopo due anni di lavoro, finalmente è nato un Presidio di Libera in quest’area. Il sud est Milano non è stato e non è tuttora un territorio immune alla criminalità organizzata e nella zona si trova ill dodici per cento dei beni confiscati alle mafie della provincia. La mancanza di un Presidio di Libera in un’area così segnata dalla presenza mafiosa era una grande lacuna, che oggi è stata colmata.
Sabato 13 giugno, a Peschiera Borromeo, si è tenuta l’inaugurazione. Numerose associazioni del territorio, insegnanti in rappresentanza delle scuole e soci singoli, si sono riuniti per sottoscrivere il Patto del Presidio, che ne ha decretato la nascita. In presenza della referente del Coordinamento di Libera Milano Lucilla Andreucci , gli aderenti al Patto hanno scelto come Referente del Presidio Leonardo La Rocca. Dopo averlo sottoscritto, i numerosi presenti si sono riuniti presso la sala consigliare del Comune per assistere alla presentazione.
Di cosa si occuperà il Presidio? Come ha affermato Leonardo La Rocca, si è deciso di concentrarsi su tre temi principali da affrontare durante il primo anno di vita. La questione principale verte sui beni confiscati alla criminalità organizzata. Su questo tema si farà da una parte un lavoro di studio e aggiornamento, volto ad approfondire la conoscenza della presenza mafiosa sul territorio, mentre dall’altra parte si supporteranno le associazioni che vogliono riutilizzare i beni confiscati. La seconda questione è quella della formazione/informazione. Grande importanza verrà data alla formazione dei giovani nelle scuole e all’informazione per gli adulti. Il terzo tema è la scelta della vittima di mafia alla quale intitolare il presidio.
Alla presentazione del Patto erano presenti anche gli amministratori locali di sei comuni del sud est Milano (Peschiera Borromeo, Mediglia, Melegnano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese e Paullo) che hanno deciso di collaborare alla causa della legalità. Nei loro interventi hanno evidenziato le difficoltà incontrate nel riutilizzo dei beni confiscati e la necessità di un rapporto di collaborazione tra società civile e politica.
La nascita di un presidio è un momento di felicità; tuttavia come ha ricordato Lucilla Andreucci, è solo l’inizio di un percorso duro che ha l’obiettivo di svegliare la coscienza della società civile. Anche Lorenzo Frigerio, Coordinatore nazionale di Libera Informazione, durante il suo intervento ha sottolineato l’importanza di un’antimafia sociale che sappia risvegliare la percezione degli italiani. Frigerio ha anche evidenziato come le mafie agiscano da molti anni all’interno del territorio del nord Italia attuando una colonizzazione e di come le loro attività siano favorite da un tessuto sociale troppo permissivo.
Il 13 giugno di trentadue anni fa morivano per mano della mafia tre carabinieri in quella che verrà tragicamente ricordata come la strage di via Scobar . Il primo atto ufficiale del neonato Presidio sud est Milano non può non esser il ricordo di Mario D’Aleo, Giuseppe Bommarito e Pietro Morici.
Tanti sforzi e fatiche aspettano i ragazzi del Presidio e soltanto la collaborazione tra istituzioni, cittadini e associazioni potrà garantire un futuro all’insegna della legalità e del bene comune.