Donne e potere: nuovi ruoli femminili nell’organizzazione camorristica
di Viola Bianchessi
Per anni nell’immaginario collettivo la donna è stata considerata un elemento passivo ed estraneo alle attività delle organizzazioni mafiose. Questo elaborato ha lo scopo di approfondire il ruolo della figura femminile, in particolare nell’organizzazione camorrista, dimostrando che essa svolge un ruolo attivo e rilevante nelle maglie dell’organizzazione. Partendo dall’analisi del contesto sociale in cui queste donne nascono e vivono e dell’ambiente in cui sviluppano la loro personalità criminale, nella trattazione si arriva, poi, a spiegare fenomeni e fattori che permettono alle donne di assumere posizioni di vertice nell’organizzazione e, talvolta, diventare vere e proprie “capesse” alla guida dei clan stessi. Fortunatamente la figura delle “capesse” non è l’unico aspetto più nuovo e rilevante emerso dagli studi sulle donne di camorra. A partire dagli anni Ottanta, infatti, le prime collaboratrici di giustizia hanno abbattuto il muro di silenzio che ha sempre circondato le donne di camorra, rivelando metodi e codici del sistema camorrista e permettendo una svolta negli studi su questa realtà criminale. (19-05-2015)
L’antimafia etica: il caso di Don Tonino Bello
di Valeria Biasco
Don Tonino ha contrastato la criminalità organizzata? Il fine ultimo di questo elaborato è quello di mettere in luce un concetto che, rileggendo la biografia di don Tonino Bello, sfugge ai più. Stiamo parlando di tutte quelle battaglie intraprese dal Vescovo di Molfetta che lambirono e a volte contrastarono direttamente la criminalità organizzata. Questa ipotesi, verificata più volte nel corso dell’elaborato, ci ha portato a definire le azioni di avversione alle organizzazioni mafiose con il termine di “antimafia etica”. (30-11-2015)
“Scavare a fondo”. La criminalità organizzata nel traffico e nello smaltimento di rifiuti: il caso piemontese
di Francesco Di Donna
L’elaborato intende approfondire il ruolo della criminalità organizzata nel settore dello smaltimento illecito di rifiuti, ramo più pericoloso e redditizio del fenomeno delle ecomafie. L’indagine si restringe al caso piemontese, in cui “storia criminale” e “peculiarità geografiche” si incontrano, offrendo una precisa chiave di lettura. (16-07-2014).
L’imprenditoria antimafiosa. Il caso della NCO
di Elena Capone
Il cuore della vera Campania si rivela attraverso i sorrisi di bambini, ragazzi, uomini e donne che assieme hanno deciso di combattere il cancro della Camorra con l’umiltà, la gentilezza e la non violenza. Un viaggio nella mia terra, alla scoperta della NCO dei “giusti”, la Nuova Cooperazione Organizzata, un consorzio di cooperative che si basa sulla convinzione che nonostante le difficoltà, un riscatto sociale è possibile e che, da simbolo di decadimento morale ed umano, le terre di Gomorra possono risorgere e riscattarsi. Ad oggi si contano centinaia di realtà alternative incarnate dalle cooperative sociali, che operano su terreni confiscati e che si impegnano a restituire oltre ai valori di dignità e lavoro, una terra liberata ed un’economia pulita alla propria comunità.
Organizzazioni criminali e stato. Il caso del cartello di Medellin in Colombia.
di Laura Perego
Questo elaborato è frutto dell’interesse sorto durante il corso di “Organizzazioni Criminali Globali”. L’obiettivo è quello di analizzare il tentativo di costruzione di un narco-stato da parte del leader del Cartello di Medellìn, Pablo Escobar, senza, tuttavia, tralasciare il contesto colombiano, ovvero tutti quegli aspetti storici, economici e sociali che lo hanno reso possibile. Fondamentale è stato anche prendere in considerazione i controversi rapporti tra la Colombia e gli Stati Uniti e le politiche di lotta al narcotraffico condotte da questi ultimi. Da quest’elaborato si potrà comprendere come la forza del cartello di Medellìn non si trovasse all’interno cartello, bensì al di fuori, in tutta l’infrastruttura su cui si reggeva. (15-07-2016)
“’O professore”: Raffaele Cutolo e la Nuova Camorra Organizzata. Tra programma criminale e ideologia
di Nicolò Esposito
Trasformare la camorra in un’organizzazione criminale potente, gerarchica e verticistica, ponendo come basi una forte ideologia delinquenziale regional-popolare e un’obbedienza cieca verso il capo. È stato questo, in estrema sintesi, il progetto criminale perseguito da Raffaele Cutolo, spietato boss della camorra napoletana e protagonista assoluto della scena delinquenziale campana (e nazionale) per tutto il corso degli anni ‘70 e per i primi anni ‘80. Questo elaborato finale si propone, in una chiave sia storica sia analitica, di ripercorrere le tappe fondamentali dell’organizzazione criminale camorristica della Nuova Camorra Organizzata, di sviscerarne le caratteristiche principali, di individuare le componenti che le hanno permesso di ritagliarsi una posizione di rilievo nel quadro criminale campano e di capire i motivi della sua penetrazione nel tessuto sociale locale. (30-11-2015)
L’Arma dei Carabinieri nel contrasto a Cosa Nostra. Dal secondo dopoguerra a oggi
di Marco Bruno
L’elaborato si prefigge di fornire una panoramica del contributo della benemerita nella repressione del fenomeno mafioso in Sicilia negli ultimi 50-60 anni. E’ stato strutturato sulle individualità dei militari dell’Arma per sottolineare la mancanza di organicità da parte delle istituzioni dello Stato nella repressione della criminalità organizzata. Si ritiene di particolare interesse rilevare il fatto che, a livello informativo, molti investigatori dell’Arma fossero riusciti a delineare un quadro abbastanza chiaro della struttura mafiosa, o quantomeno a capire e schedare i personaggi chiave. Le capacità investigative (intese come capitale umano visti gli scarsissimi mezzi), sia nell’Arma che nella Polizia di Stato, dunque erano già all’epoca molto valide ma mancava qualcos’altro… (16-07-2015)
Mafia, politica e giustizia. Un caso controverso: il processo andreotti
di Mattia Maestri
L’elaborato in questione tratta dei rapporti tra mafia, politica e giustizia, prendendo in esame una caso specifico e controverso: il processo Andreotti. Partendo dal rapporto tra mafia e politica nel secondo dopoguerra e proseguendo con l’analisi politica e sociale della corrente andreottiana siciliana, l’elaborato analizza l’atto d’accusa dei magistrati di Palermo all’ex Presidente del Consiglio e ministro, e il successivo processo. Inoltre, non di secondaria importanza, viene dato spazio agli schieramenti d’opinione durante le fasi processuali, concludendo con l’analisi della sentenza definitiva e le dovute riflessioni a riguardo. Potremmo provocatoriamente sintetizzare questa tesi di Laurea con un quesito: Andreotti assolto? (22-03-2015)
Perché lo Stato arriva dopo la mafia. Uno studio teorico
di Mattia Calise
Errori di valutazione, inefficacia delle azioni di contrasto e assenza di volontà politica hanno segnato numerose fasi della storia dell’antimafia in Italia, garantendo ai clan la libertà di agire pressoché indisturbati per anni. Questo studio intende dimostrare che i tempi di risposta dello Stato sono una delle cause di successo della criminalità organizzata e che risulta necessario un profondo cambiamento strategico volto a rendere dinamico e reattivo l’apparato di prevenzione e contrasto. Senza una tale innovazione lo Stato resterà incapace di adattarsi alle dinamiche evolutive delle moderne realtà criminali, sempre più liquide, multiformi e interconnesse. (23-04-2016)
L’economia della camorra. Tra dimensione legale e dimensione illegale
di Maria Grazia Chiaramonte
Sempre più spesso si sente associare alla camorra il termine “Sistema”. Oltre ad essere un’organizzazione criminale, la camorra si avvale di una struttura operativa che la rende un vero e proprio sistema, un sistema in grado di autofinanziarsi redistribuendo le risorse per il funzionamento dello stesso, e in grado di influenzare (a livello economico, politico e sociale) il territorio locale e nazionale. Con questa tesi si cerca di analizzare il funzionamento del Sistema della camorra, e come sia stato in grado di svilupparsi ed evolversi nel tempo, fino a condurre la camorra ad essere considerata una tra le organizzazioni criminali più pericolose in Italia. (10-07-2016)
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