Non più ‘vittime innocenti di un vile attentato’, ma ‘vittime di una strage mafiosa volta a ricattare lo Stato’. Sarà questa la nuova dicitura della targa commemorativa di via Palestro, apposta a seguito dell’esplosione del 27 luglio 1993 che provocò la morte di un vigile urbano, tre vigili del Fuoco e un venditore ambulante.
La proposta, contenuta in una mozione firmata dal Consigliere David Gentili, presidente della Commissione comunale Antimafia, ha ricevuto il parere positivo della Giunta ed è stata votata all’unanimità con 35 voti a favore dal Consiglio comunale nella seduta di questo pomeriggio.
Un gesto importante voluto dall’Amministrazione comunale proprio nell’anno in cui ricorre il ventesimo anniversario della strage di via Palestro. E a cui faranno seguito una serie di momenti e iniziative pubbliche che il Comune sta organizzando in vista del ventennale.
La targa fu posata in via Palestro il 27 luglio 1994, un anno dopo l’esplosione. L’attuale iscrizione riporta i nomi delle cinque vittime e recita: ‘In questo luogo – il 27 luglio 1993 – sacrificarono le loro giovani vite – Alessandro Ferrari Vigile Urbano – Carlo La Catena Vigile del Fuoco – Sergio Pasotto Vigile del Fuoco – Stefano Picerno Vigile del Fuoco – Driss Moussafir Cittadino del Marocco – vittime innocenti di un vile attentato – la cittadinanza pose il 27 luglio 1994’.
L’esito del processo (sancito definitivamente dalla sentenza della Corte di Cassazione del 6 maggio 2002) ha indicato gli esecutori materiali e i mandanti interni all’organizzazione criminale “Cosa nostra”, confermando gli ergastoli del processo di primo grado e dell’appello. In particolare la Cassazione ha ritenuto che la strage era collocabile “…nell’ambito di un’unica strategia stragista, volta a ricattare lo Stato per costringerlo a una trattativa in ordine al regime carcerario introdotto con l’articolo 41 bis dell’ordinamento penitenziario, ideata e attuata dopo l’introduzione della predetta norma con il decreto legge dell’8 giugno 1992 numero 306, convertito in legge il 7 agosto 1992 numero 356…”.
Da qui la decisione del Consiglio comunale di sostituire l’attuale iscrizione con la nuova dicitura: ‘vittime di una strage mafiosa volta a ricattare lo Stato’.
fonte: Comune di Milano