Foto di Daniele Sanzone

di Giulia Chiodini e Anita Meschia

Immaginate un corteo di Carnevale particolare, in cui i bambini e le loro famiglie, tra coriandoli e musica, non sono travestiti solo da supereroi e principesse ma da diritti, libertà, non violenza, rigenerazione, legalità, sognatori, pacifisti. Dove i bambini parlano già di diritto alla casa, all’educazione, alla cultura, alla pace e di diritto a poter sognare. Dove i costumi diventano un augurio, in un quartiere complicato di Napoli che spesso viene raccontato in modo parziale rispetto alla complessità che esso racchiude. Qui a Scampia, in questa domenica di Carnevale, si respira una forte voglia di riscatto e un immenso senso di comunità, compaesanità positiva, solidarietà e partecipazione di persone che arrivano da tutta Italia.

Ci troviamo alla 41ª edizione del Carnevale sociale di Scampia e proprio in mezzo a questo corteo a respirare la sua magica atmosfera. Il tutto è accompagnato dalla Murga, un ballo di strada che appare liberatorio e che ci lascia incantate, suonato da gruppi provenienti da diverse città di Italia che si ritrovano qui ogni anno insieme a festeggiare questo Carnevale dei diritti. Il Carnevale di Scampia porta con sé una lunga storia di resistenza, di difesa dei presidi culturali e di lotta alla criminalità organizzata che cerca di impossessarsi di questo quartiere riempiendo quel vuoto che lo Stato qui ha lasciato. Perché lo Stato a Scampia purtroppo si è sempre fatto vedere a intermittenza, con pochi interventi sporadici che mancano però di progettualità ed effettivo sostegno alle realtà culturali ed attività commerciali che cercano di far rialzare questo quartiere.

Su uno dei carri che sfilano si legge “La cultura non si vende. Giù le mani dai presidi culturali”, in difesa alle numerosi associazioni del quartiere e sicuramente un sostegno al Gridas, l’associazione che fin dal 1983 organizza il Carnevale. Gridas significa Gruppo risveglio dal sonno ed è un’associazione culturale senza scopo di lucro fondata da Felice Pignataro, Mirella La Magna (che ancora oggi, ad 84 anni, apre il Corteo), Franco Vicario ed altre persone riunite dall’intento comune di mettere le proprie capacità artistiche, culturali, al servizio della gente comune per stimolare un risveglio delle coscienze e una partecipazione attiva alla crescita della società. È stato proprio il Gridas negli anni a colorare Scampia con moltissimi murales, che si vedono durante il corteo e danno voce e visibilità alle numerose battaglie che l’associazione e altri soggetti che hanno con essa collaborato portano avanti lontano dai riflettori e dal riconoscimento mediatico. Ed è in questo caos di colori, tamburi e musica che si sente ben forte la voce delle periferie.

La sensazione è che non si conosce veramente una città se non si vivono le sue periferie, autentica sede della sua anima ed essenza. Qui si osserva la ricchezza che in esse è racchiusa e si nota ancora di più il contrasto con lo scenario opprimente di palazzoni e muraglioni che caratterizza il quartiere. Qualcuno dice che è dove il male picchia più duro che gli anticorpi si sviluppano più forti. E in questo giorno speciale a Scampia la reazione a quel “male” si sente più forte che mai.

Related Post